Imperdibile appuntamento in Piazzetta Bagnasco, in occasione dell'uscita di Terre che non sono la mia di Matteo Meschiari (Bollati Boringhieri).
Con l'autore dialoga Giorgio Vasta
In questo libro unico nel suo genere Matteo Meschiari ha raccolto centoundici mappe che testimoniano l’incredibile variabilità e creatività culturale della nostra specie, in un giro del mondo che va dalla Groenlandia all’Australia, dalla Cina all’Amazzonia, dall’arte paleolitica a quella contemporanea, da Babilonia a un asilo italiano. Un campionario di mondi lontani per capire e discutere il nostro, un atlante della «territà» per ripensare il nostro posto su questo pianeta.
Per oltre duemila anni la geografia è stata usata come una macchina di potere per descrivere e gestire il territorio. Oggi è ancora così e molti pensano che disegnare mappe sia un talento riservato a tecnici e professionisti. Ma da sempre la geografia è stata anche una pratica immaginativa alla portata di tutti, un ventaglio di modi di vivere lo spazio che serve a conoscere l’altro e a sognare l’altrove. Se l’Occidente ha dimenticato in fretta questa vocazione geografica per l’alterità, esistono però migliaia di tracce e di sopravvivenze culturali che testimoniano l’esistenza di un’altra geografia, una controgeografia che continua a generare visioni e a produrre invenzioni meravigliose.
Scrittore e antropologo, Matteo Meschiari insegna Geografia culturale all’Università di Palermo. Tra i suoi interessi di ricerca ci sono il paesaggio in letteratura, i modelli abitativi dal Paleolitico all’Antropocene, l’arte preistorica e tribale, lo spazio percepito e vissuto in Occidente e nelle culture indigene. Rappresentante dell’antropologia narrativa, ha scritto e curato saggi, romanzi, poesia e libri per l’infanzia. Tra i suoi titoli più recenti: Artico nero. La lunga notte dei popoli dei ghiacci (2016), Neogeografia. Per un nuovo immaginario terrestre (2019), Antropocene fantastico. Scrivere un altro mondo (2020), Geografie del collasso. L’Antropocene in 9 parole chiave (2021), Landness. Una storia geoanarchica (2022), Kosmos (2023) e La fabbrica dei mondi. Geografie immaginate e Territà (2024).
Sponsor tecnici:
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