La nostra RASSEGNA CONDIVISA 25 arriva al suo penultimo appuntamento, torniamo al teatro contemporaneo con uno spettacolo al grande capolavoro di Genet le Serve.
Pronti ad accogliere nel nostro piccolo teatro:
SERVE DI SANGUE
𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨:
SABATO 3 MAGGIO ORE 19:00 e 21:15
Biglietti: 10€+D.P.
Acquistabili 𝑺𝑶𝑳𝑶 𝑶𝑵𝑳𝑰𝑵𝑬 sul sito
https://www.liveticket.it/piccoloteatrofonderiagrock
𝐏𝐞𝐫 𝐢𝐧𝐟𝐨 𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐨𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢:
331 8912842 (Giorgio) 329 588 2033 (Andrea)
Cosa vedremo:
In quanti modi può manifestarsi il potere? A cosa è disposto un essere umano quando il potere lo opprime?
Queste sono le prime domande a cui la regia vuole rispondere.
Il linguaggio verbale è declinato in un intricato susseguirsi di comico e grottesco e legato a quello corporeo, il quale restituisce quei sottotesti di cui l'opera è pregna.
Il personaggio La Signora è caricatura di una donna alto borghese, che diventa "parodia seria" di comportamenti tipici di questa categoria sociale, contrapposta ai personaggi di Claire e Solange che rappresentano un'estrema polarizzazione del "buon comportamento" di una tipica domestica.
La regia vuole costruire questa messinscena sul rapporto tra le due serve-sorelle, sottolineando come l'amore in servitù non sia amore.
Ulteriore focus è il rapporto tra La Signora, che incarna il dominio e che approfitta delle frustrazioni e i desideri reconditi delle due serve e quest' ultime, che rappresentano quella classe proletaria che cerca rivalsa rispetto ai soprusi psicologici che subisce continuamente.
Il gioco, inserito all'interno della quotidianità delle due sorelle, diventa mezzo per sfuggire alla realtà "dittatoriale" nella quale vivono; gioco che diventa metateatrale nel momento in cui Claire e Solange interpretano, alternandosi, una La Signora e l'altra la sorella.
In conclusione, ipotizzando di dare una risposta alle domande poste all'inizio, si può sostenere che la rivolta finale rappresenti la rivalsa per i torti subiti ed è conseguenza di una condizione che si può riassumere con una celebre citazione: "Il potere logora, chi non ce l'ha".
Solamente la ricerca spasmodica della libertà condurrà alla risoluzione di questa vicenda che emerge in questi noti versi:
"Libertà va cercando, ch'è si cara, come sa chi per lei vita rifiuta".
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