Brillante Festival 2025: un viaggio musicale fuori dall’ordinario
Terza edizione per il progetto sostenuto da Fondazione di Modena nell’ambito del bando Mi metto all’opera. Il programma si apre venerdì 26 settembre con “Ejadira”
Brillante Festival giunge alla sua terza edizione, confermandosi come una delle rassegne musicali più originali del panorama culturale modenese. Il progetto è sostenuto da Fondazione di Modena attraverso il bando Mi metto all’opera, con il contributo del Comune di Modena e della Regione Emilia-Romagna e si svolge presso Hangar Rosso Tiepido, spazio industriale rigenerato e oggi luogo di cultura e socialità nella frazione di Fossalta.
La rassegna si configura come un viaggio musicale alla ricerca di suoni autentici e percorsi poco battuti, guidato dalla creatività e dalla contaminazione tra linguaggi. Brillante Festival è un’opportunità per giovani artisti che si possono esprimere nel duplice ruolo di interpreti e compositori, attraversando territori sonori di confine: dalla musica colta contemporanea al jazz, dall’improvvisazione alla sperimentazione. La programmazione si distingue per la qualità artistica e per l’originalità delle proposte, mantenendo uno sguardo aperto verso tutte le forme di espressione creativa.
Sette appuntamenti autunnali compongono l’edizione 2025, offrendo al pubblico un’occasione di incontro con la musica e l’arte in un contesto che favorisce la condivisione, la curiosità e l’accesso a nuove visioni del presente sonoro e culturale.
Il programma si apre venerdì 26 settembre con “Ejadira”, un progetto nato dall’incontro tra Sara Calvanelli (fisarmonica) e Virginia Sutera (violino). Completamente priva di spartito, l’esibizione si fonda sull’improvvisazione in tempo reale: un tuffo nell’ignoto che unisce due musiciste di formazione classica in un gesto artistico libero e immediato.
Il secondo appuntamento, giovedì 10 ottobre, propone “Tech Humana”, Duo Onirico Sonoro composto da Annalisa De Feo (pianista, compositrice e performer) e Livia De Romanis (violoncellista). Un lavoro che intreccia elettronica, musica contemporanea e ricerca sonora, in cui la tecnologia e il corpo umano si fondono in un dialogo ricco di tensioni espressive.
Giovedì 24 ottobre è la volta di “Terrestre”, album d’esordio di Beatrice Arrigoni (voce), già selezionato da Musica Jazz tra i dischi rivelazione dell’anno 2024. Il progetto esplora con sensibilità i territori del cantautorato colto, della sperimentazione linguistica e dell’improvvisazione, con una forte attenzione all’uso espressivo della lingua italiana. Il quartetto è completato da Danilo Tarso al pianoforte, Andrea Grossi al contrabbasso e Mattia Galeotti alla batteria.
Il 7 novembre l’appuntamento è con “Cronosisma”, opera del sassofonista Marco Cerri Ciommei, che affronta il tema del tempo e della memoria in chiave musicale, con un esplicito riferimento al romanzo Timequake di Kurt Vonnegut. Un’opera densa e poetica, affidata a un ensemble di grande intensità: Luca Venitucci al pianoforte, Marco Zenini al basso e Giacomo Ancillotto alla chitarra.
Giovedì 21 novembre, con “Open Slant”, il viaggio assume una direzione obliqua: tra scrittura e improvvisazione, tra tradizione e avanguardia, l’inedito duo formato da Marcella Carboni (arpa elettroacustica) e Simone Alessandrini (sax) si concretizza in un dialogo sonoro profondo e imprevedibile, in grado di sorprendere per libertà e coerenza.
Giovedì 28 novembre va invece in scena “Lo spirito del rischio”, concerto ideato come laboratorio sonoro e atto creativo radicale. Il progetto, curato da Giampaolo Antongirolami (sax) e Roberto Doati (elettronica), propone una personale e audace interpretazione delle opere per sassofono del visionario compositore americano Anthony Braxton. Il concerto è organizzato in collaborazione con l’Associazione Amici della Musica di Modena, storico partner della rassegna.
L’ultima tappa, giovedì 5 dicembre, è affidata a “Fragments de la cacopédie”, incontro musicale e letterario che unisce i Diari minimi di Umberto Eco con l’universo di Erik Satie, a cento anni dalla sua scomparsa. Protagonisti della serata, il sassofonista e clarinettista modenese Achille Succi e il pianista Danilo Blaiotta, giovane talento della scena jazz internazionale, che insieme danno vita a una performance tra surrealismo, ironia e ricerca.
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