Amy-d Arte Spazio
Thu, 04 Sep, 2025 at 06:00 pm - Fri, 19 Sep, 2025 at 07:00 pm (CEST)
Amy-d Arte Spazio
Via Lovanio, 6, 20121 Milano MI, Italia, Milano, Italy
Amy d Arte Spazio Milano apre la stagione espositiva autunnale con un nuovo progetto economArt ad opera di Manuela Bertoli e Davide Masciandaro accomunati da una passione identitaria per la ricerca e il sotteso: tradurre in opere d'arte l'invisibile e l'onnipresente del mondo della microbiologia come il mondo dei batteri che compongono il nostro microbiota. Grazie a un approccio interdisciplinare. M. Bertoli e D. Masciandaro esplorano percezioni intime e spazi liminali in un’esperienza di frontiera in cui le logiche convenzionali vengono sfidate. Le loro sono opere indipendenti ma interconnesse.
Nello specifico con ...E IO TRA DI VOI si è voluto esplorare il collegamento tra l'insieme dei microrganismi che ci circonda e ci accompagna e le nostre relazioni interpersonali in un'ottica di “cura” e “benessere”.
La riflessione si concentra sul superamento del paradigma antropocentrico che descrive l’evoluzione dei rapporti fra l’uomo e i microbi distinguendo i microrganismi in “amici” e “nemici”. Questa visione fa perdere di vista l’effettiva natura del rapporto “ecologico” fra il mondo vivente macroscopico e quello microscopico. La diversità delle comunità microbiche che colonizzano il corpo dell’uomo degli animali e non solo e dell’equilibrio del microbioma spostano l’ottica dall’invisibile al visibile abbracciando l’idea e connettendo il mondo microscopico dei batteri a forme visibili nello spazio evidenziando che tra questi microrganismi esista un micromondo positivo ed essenziale per noi e la nostra sopravvivenza con dinamiche simili a quelle umane nonostante le differenti prospettive.
Diversi dentro
Per Manuela Bertoli alla sua seconda esposizione in galleria la scelta di approfondire opere del passato utilizzando materiali diversi come nel caso di Profili Meta Morfici si pone come un momento riflessivo e immaginativo per futuri sviluppi ed evoluzioni della sua pratica e ci ricorda che siamo parte del mondo naturale fonte di profondo trauma per molte persone. Nella sua pratica combina linguaggi e tematiche provenienti da ambiti differenti: dalla filosofia alla biologia dalla politica all’astrazione. La sua indagine filosofica e la sua prassi artistica sono state influenzate dalle teorie di pensatori e accademici quali l’americana Lynn Margulis o la filosofa Donna Haraway contestando l’eccezionalismo umano con la creazione del genio solitario e conducendo ricerche su forme di coscienza e intelligenza alternative.
L’esposizione porta in scena Meteogenesi (2025) una serie di quindici pannelli di plexiglass di polveri e gas che rimandano all’astrattismo pittorico con texture tattili dai toni discreti che mutano grazie alla luce e l’installazione a parete Trans Formers (2025) con la quale si intende giocare con l’imprevedibilità dei batteri al fine di creare dei pattern modificabili attraverso spostamenti e sovrapposizioni. A completare il tutto Ibridini (2025) colonie di protozoi Profili Meta Morfici (2025) Filosofie al silicio (2025) cinque opere della serie Water Falling (2012) oltre all’opera Biografia della pioggia. Per Manuela Bertoli non c’è un punto di partenza tra animato e inanimato; ogni batterio ogni cellula racconta il cosmo. Le polveri i gas l’acqua il magma: tutto ciò contribuisce all’evento del divenire chiamato vita quello che Cioran definisce “il kitsch della materia rottura eresia deroga alle norme” scardinando i confini tra scienza arte tra organico e sintetico tra umano e non umano in un indagine sui concetti di metamorfosi interdipendenza ecosistema e simbiosi. Il nucleo del lavoro risiede nell’intreccio tra il concetto di comunicazione e l’indagine sulle forme.
Nonostante l’approccio scientifico il lavoro di Manuela Bertoli è bello a vedersi e vi è un potente lato poetico complice la ricerca grafica che lascia il segno nel gusto raffinato di figure e forme inaspettate ed impeccabili che esaltano la metamorfosi invisibile della materia.
Davide Masciandaro regista e artista visivo autore di installazioni artistiche con un percorso di ricerca sui linguaggi multimediali selezionato dal curatore Kamil Sanders per “Prima qui era tutto paradiso” progetto economArt andato in mostra da Amy d Arte Spazio nel marzo 2025 in cui il video e il suono diventano volani di esplorazione tecnologica. La sua ricerca si radica in una sperimentazione tecnico-formale volta a sviluppare strutture narrative non lineari ed esperienze audiovisive stratificate. Le sue opere si articolano come dispositivi di emersione e interferenza dove la smaterializzazione dell’immagine e del ricordo rivela altre presenze. L’utilizzo di strumenti digitali e analogici-tra cui camcorder
TV CRT e sistemi di sintesi video-accompagna un’attenzione costante per la materia dell’immagine e del suono il loro decomporsi la loro persistenza. L’utilizzo di tecnologie dismesse-come nastri magnetici o segnali VHF-guarda alla storia dell’uomo e del suo sguardo tecnologico sul mondo verifica come la tecnologia dimenticata può diventare una forma del ricordare e di rinegoziare il rapporto tra umano macchina e tempo. In questa cornice il glitch e il feedback audio-video diventano strumenti percettivi: l’errore si fa formala memoria si plasma attraverso la manipolazione mediale. In mostra opere tutte inedite della serie Mamma (2025) sistema di feedback video analogico in cui l’immagine ritorna su sé stessa si moltiplica disgrega e DATA CELLS (2025) serie di still frames/video generati tramite CHAOS: The Software (Autodesk 1991) il software sviluppato da Josh Gordon Rudy Rucker e John Walker su base del libro Chaos di James Gleick in cui le immagini emergono come strutture cellulari dinamiche testimoni di un ordine nascosto che si manifesta attraverso processi computazionali autonomi simili alle dinamiche di autorganizzazione osservati nei sistemi biologici.
Le sue installazioni si configurano come ambienti sensibili sistemi aperti in cui immagine e suono attivano un dialogo fra reale e simbolico memoria materia e interferenza. La tensione tra questi elementi diventa il motore di una poetica che esplora dimensioni di soglia territori immaginari in cui l’umano non è più il centro ma una presenza a latere circondata da segnali e forme differenti.
In un contesto globale segnato da tensioni e trasformazioni continue un’acquisita consapevolezza sull’identità personalità utilità e diversità pone per gallerie di ricerca come Amy d Arte Spazio la cultura del progetto come innesto grazie alla dimensione generativa del processo fulcro di indagine capace di raccontare storie di menti scoperte e materiali attraverso nuove metodologie. La natura ibrida e sistemica dello spazio espositivo vera impresa sociale suggerisce un luogo dinamico in continua evoluzione capace di generare opportunità di espressione partecipazione ed indagine e si traduce nella varietà dell’indagine e ricerca inclusiva come quella rappresentata da “...E IO TRA DI VOI”.
Tra le relazioni interne alle comunità microbiche (la cd. Metagenomica) si è osservato l’emergere di strategie cooperative come mediazione di conflitto tra diversi ceppi di batteriofagi in competizione e quindi la rapida evoluzione di meccanismi imprevisti di sopravvivenza da cui l’uomo può imparare con modelli più complessi e dinamici che riconoscono la natura ibrida incarnata e situata dei processi cognitivi in cui l’intelligenza e la creatività sono proprietà emergenti di sistemi complessi e adattivi che operano lontano dall’equilibrio e al confine tra ordine e caos. La sfida per noi sta nell’ideazione e realizzazione di esposizioni in cui l’esperienza risulti unica insostituibile e aperta all’interpretazione. Dietro questi assemblaggi video e suoni c’è una logica anche se non viene necessariamente esplicitata in una spiegazione.
Il progetto economArt di Manuela Bertoli e Davide Masciandaro sull’economia dialettica e dinamiche del sotteso si inserisce perfettamente come linee guida e riflessione per probabili futuri ed incognite.
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