Spesso si dimentica la storia dei ducati tirrenici, delle città di Gaeta, Napoli, Sorrento e Amalfi, volte verso il Tirreno e parte del cosiddetto"Commonwealth bizantino", le quali vissero. Tra IX e XII secolo, una storia per molti versi straordinaria.
Una vicenda nella quale si intrecciano una miriade di episodi, fatti di violenza e di scambi, di rapporti e di contraddizioni, di guerre e resistenze, che resero queste città marittime un mondo del tutto peculiare, assorbito, per molti versi, nell'universo mercantile mediterraneo a matrice musulmano-ebraica, raccontato peraltro negli straordinari documenti della Genizah del Cairo.
Una straordinaria stagione di autonomie urbane, che trovò il suo apice nella vicenda amalfitana, i cui abitanti furono protagonisti di una breve ma feconda stagione che anticipò di più di un secolo il grande balzo economico e commerciale del comuni dell' Italia settentrionale. Una storia, quella delle città tirreniche che vivrà un momento traumatico con la conquista normanna, con l'inizio della nuova stagione del regno unitario di Sicilia e, poi, di Napoli, che sopravviverà, tra mille vicissitudini, fino all' unità d'Italia. "
Storico del Medioevo, docente di Storia medievale al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, ha insegnato Storia medievale presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli e nelle università di Salerno e della Tuscia. È stato anche Directeur d’ètudes invité presso l’École des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e Fulbright Italian Distinguished Chair presso la Northwestern University, di Evanston, Chicago (USA).
Dal 2007 al 2011 ha coordinato la Scuola storica nazionale di studi medievali annessa all’Istituto storico italiano per il medioevo (ISIME) e ha lavorato presso l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del CNR.
Collabora con La Lettura, inserto culturale del Corriere della Sera.
E’ ideatore e fondatore del Festival delle Città del Medioevo a L’Aquila.
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