«Tu non sei normale»
è una frase che chiunque, una volta nella vita, si è sentito rivolgere – magari in mezzo a una furiosa litigata.
In ogni caso, “normale” è una parola che sentiamo di continuo, poiché è il parametro con cui la società misura la soglia minima dell’accettabile. Ciò che è normale non sarà eccellente, ma almeno ha la decenza di attenersi a uno standard, di conformarsi: essere come tutti, comportarsi come tutti. Ma, a ben vedere, “tutti” chi?
Ci voleva una sociolinguista combattiva come Vera Gheno per smontare la circolarità capziosa di questo aggettivo, che indicherebbe sia chi si attiene alla norma sia ciò che detta la norma, costringendo gli altri a seguirla. Vista da vicino, questa fantomatica norma si rivela per quello che è: uno strumento del gruppo dominante per esercitare potere su gruppi meno forti (donne, migranti, poveri, persone lgbtqia+...). Così che chi è bollato come “diverso” si ritrova espulso, oppure misericordiosamente riaccolto se si adegua e rientra nei ranghi.
Una ragione in più per ricordarsi che, per fortuna, Nessunə è normale.
✍️𝗩𝗘𝗥𝗔 𝗚𝗛𝗘𝗡𝗢, sociolinguista, ricercatrice e traduttrice dall’ungherese, ha collaborato per 20 anni con l’𝘼𝙘𝙘𝙖𝙙𝙚𝙢𝙞𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝘾𝙧𝙪𝙨𝙘𝙖.. Tra le sue pubblicazioni, “Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole” (2021, effequ) e “Grammamanti. Immaginare futuri con le parole” (2024, Einaudi). Si occupa prevalentemente di comunicazione digitale, questioni di genere, diversità, equità e inclusione.
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Ingresso libero e gratuito.
𝐈𝐍𝐅𝐎 & 𝐏𝐑𝐄𝐍𝐎𝐓𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈
📧 𝐢𝐧𝐟𝐨@𝐥𝐢𝐛𝐫𝐞𝐫𝐢𝐞𝐥𝐨𝐯𝐚𝐭.𝐜𝐨𝐦
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