In un tempo sospeso e in un luogo senza nome, si erge la Fabbrica n.6. Qui, i lavoratori vivono e sopravvivono tra scatoloni da riempire, slogan aziendali motivazionali, promesse di premi esotici e repressioni sottili, scanditi da un ritmo meccanico che diventa ossessione: clic, clac, pluf. Ma oltre le sue mura, il mondo esterno si sgretola: città sommerse, plastica nei fiumi, edifici crepati, uomini e donne radunati sotto teli, in attesa.
In questo microcosmo deformato si muovono personaggi archetipici e visionari: il direttore che riflette sull’immortalità dell’anima, una dottoressa che sogna foreste e distribuisce pillole, il corriere Nunzio, traghettatore di pacchi e anime, e i lavoratori, anime perse che sognano la libertà, l’amore, la bellezza. Tra di loro si insinuano una sindacalista Cassandra, un’ingegnera devota alla perfezione delle macchine, un esperto del cartone, la robotica Alexa e una scrittrice invitata a celebrare la "storia del consumismo" a lavoratori ormai esausti, spaesati, dimenticati.
Un coro di voci tragicomiche, rivela le crepe di un sistema che si nutre di obbedienza, invisibilità e sacrificio. Tra le rovine della fabbrica – ora manicomio, ora teatro di rivolte, ora cimitero di sabbia – resta una domanda che risuona tra le rovine: cos’è davvero un’utopia?
In scena:
Ahimidi Youssif, Aurora Bortolini, Davide Borruto, Luigia de Simone, Mariwan Hussein, Elisa Lazzeri, Angela Mangiavillano, Maria Montedoro, Claudio Piva, Alice Salvatori, Marta Zaramella
Scenografie: Luana Pavani
Regia: Anna Luigia Autiero e Nicola Gencarelli
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Cantieri Meticci APS è un collettivo che ha fatto della diversità dei propri membri il proprio punto di forza: diversità di esperienze di vita, di provenienze culturali, di età, di visioni. Lavoriamo su tutta Bologna creando immaginari artistici e culturali in spazi pubblici e periferici. Coinvolgiamo gruppi eterogenei di persone, meticciamo relazioni sociali, facciamo teatro dove serve, assembliamo dispositivi culturali in cui incontrarsi e partecipare diventando un po’ artisti, un po’ artigiani, un po’ artefici di cambiamenti.
La nostra sede è lo Spazio MET, un ex-magazzino rigenerato nell’ottica del riciclo che ospita rassegne, spettacoli, serate interculturali, aperitivi, musica.
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