INSIEME PER LA PALESTINA – Presentazione libro Diario da Gaza e danza Dabka ad Agrigento
Il 31 luglio, lo Scaro Café di Agrigento ospita un evento di solidarietà e cultura dedicato alla Palestina.
Alle ore 19:00 si terrà la presentazione del libro "Diario da Gaza" (Tamu Edizioni, 2025 ) di Wi’am Qudaih, con l'intervento della traduttrice Roberta Stracquadanio.
Modera Elisabeth Grassonelli, attivista.
A seguire, alle ore 20.30, spazio all'energia e alla tradizione con un workshop di danza Dabka condotto dal ballerino Naji Al Azzeh.
L'iniziativa è promossa da _Agrigento per la Palestina, Il Mercante di Libri e Scaro Café_ , con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sulla drammatica situazione a Gaza, attraverso l'espressione culturale e la narrazione diretta.
Le iscrizioni al workshop devono essere confermate entro il 30 luglio 2025.
Info e prenotazioni: Valeria 3807517285
#stopgenocidio #palestinalibera
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WI'AM QUDAIH, DIARIO DA GAZA (TAMU EDIZIONI, 2025)
Wi'am Qudaih, una giovane studentessa diciannovenne di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, dal 7 ottobre 2023, il giorno dell'attacco di Hamas contro Israele, ha cominciato a scrivere quello che stava accadendo nella sua vita quotidiana in pagine di quaderni che ora sono diventate un libro, 'Diario da Gaza'.
"A Gaza si cresce fra una guerra e l'altra. La guerra arriva e ruba le nostre vite senza alcun permesso o preavviso. Nel 2014 ha rubato la vita di mia madre" racconta Quadaih.
Tradotto dall'arabo da Sami Hallac e Roberta Stracquadanio, il Diario ha la prefazione di Francesca Albanese, dal 2022 relatrice speciale delle Nazioni Unite per il territorio palestinese occupato.
"Il diario di Wi'am Quadaih è una narrazione secca e disarmante, che tiene assieme in una collezione di memorie la cronografia di un genocidio vissuto dall'interno" scrive Albanese.
"La versione in lingua italiana non è la traduzione di un preesistente volume pubblicato in arabo o in altre lingue, ma la prima edizione del Diario" viene precisato da Tamu Edizioni.
La scrittura di Qudaih cattura con lucidità e sensibilità il drammatico contrasto tra la normalità della vita precedente e l'orrore del presente, racconta gli esami di maturità appena superati nell'estate 2023, le uscite in macchina con le amiche, i progetti per il futuro interrotti bruscamente dall'inizio dell'assedio. Si assiste al graduale disintegrarsi della normalità e all'emergere di una realtà dominata dalla distruzione, dalla paura e dall'incertezza.
"E mentre stavo cercando di descrivere la gioia della partita, l'ilarità, le urla di entusiasmo, come ridevamo del pessimo stato delle divise dei giocatori... Esattamente quando mettevo giù la frase 'le nostre risate non mi spaventano più', i quadcopter, come se immaginassero quello che stavo scrivendo, si sono messi a sparare. Il rumore era proprio vicino. Sembrava un messaggio: 'Torna ad avere paura', oppure: 'Non smettere di avere paura'".
Wi'am raccoglie e documenta con rispetto e delicatezza anche le storie di altre persone coinvolte nel conflitto, creando un mosaico di voci che restituisce dignità e umanità alle statistiche anonime.
In un'epoca in cui l'informazione rischia di diventare frammentaria e desensibilizzante, il diario di Qudaih rappresenta un antidoto al distacco emotivo. La sua scrittura immediata e autentica ci permette di entrare in contatto con la realtà vissuta dai civili palestinesi.
Nata nel 2005 a Khan Yunis, Qudaih aveva appena concluso le scuole superiori quando è iniziato il conflitto . Tra le sue aspirazioni c'è quella di studiare scrittura e sceneggiatura, con l'ambizione di pubblicare un romanzo - sogni che continua a coltivare nonostante le circostanze estremamente avverse. Testimonianza storica, questo libro, come spiega in una nota la casa editrice, è anche un "potente appello alla coscienza collettiva. Attraverso le parole di Wi'am, siamo invitati a riflettere sulla resilienza umana di fronte alle avversità più estreme e sul valore inestimabile della memoria come atto di resistenza".
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DANZA DABKA CON NAJI AL AZZEH
Naji Al Azzeh è insegnante di Dabka e ballerino. Originario del villaggio di Beit Jibrin, nato a Betlemme.
"Sono un appassionato ballerino e insegnante di dabka, con una lunga esperienza nella danza folkloristica palestinese. Ho iniziato a studiare e praticare la dabka fin da giovane, diventando membro del gruppo folkloristico "Ghurba" con il Centro Culturale Handala dal 2006 al 2012. Durante questo periodo, ho partecipato a numerosi spettacoli in Palestina. Nel 2013, sono stato scelto per insegnare la dabka alla nuova generazione, un ruolo che ho ricoperto fino al 2016.
Nel corso della mia carriera, ho creato e presentato uno spettacolo folkloristico della durata di 75 minuti. Attualmente mi trovo in Italia, dove ho lavorato per un anno come mediatore culturale per minori stranieri non accompagnati".
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