Il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell'altro, dell'ignoto, della vita, della morte (Leo De Bernardinis).
Dall'8 ottobre al 3 novembre torna il Festival delle Colline Torinesi che quest'anno festeggia la sua 30esima edizione. Un compleanno speciale da festeggiare con spettacoli internazionali e nazionali, nuovi linguaggi, avanguardie, storia e poesia.
Ora puoi abbonarti al festival su
https://bit.ly/Colline30. I biglietti sono disponibili dal 5 settembre.
"Trenta edizioni, un traguardo di grande soddisfazione. Primo appuntamento del cartellone 2025 uno spettacolo della compagnia catalana Agrupación Señor Serrano dal titolo Historia del amor che potrebbe adattarsi anche alla storia stessa del Festival. Un lunga storia d’amore e un lungo viaggio con la medesima direzione artistica e organizzativa dell’inizio. Dal 1996, avendo come scenario i paesi, le chiese, le ville e i castelli della collina, a oggi, in città. I programmi negli anni testimoniano la crescita di una manifestazione, caratterizzata in particolare dallo sguardo alla creazione contemporanea, che ha guadagnato la fedeltà del pubblico, la fiducia degli artisti, la stima e il sostegno di enti e istituzioni, la confidenza di operatori italiani e europei, così come una solida fama internazionale. La vetrina internazionale del 2025 oltre a Señor Serrano presenta in prima nazionale un ricco e ironico spettacolo della celebre compagnia Rimini Protokoll, con interpreti di Taiwan; uno francese firmato Mohamed El Khatib con attori “anziani” che riflettono sul loro rapporto immutabile con l’amore, uno argentino di Tiziano Cruz, storia e riti di una comunità andina pre Ispanica; uno che alimenta il focus sulla cultura libanese grazie alla singolare lettura del maccartismo e di certe derive autoritarie d’oggi, pensato da Lina Majdalanie e Rabih Mroué, artisti tra i più presenti al Festival; una performance originale di Maria Hassabi, danzatrice, coreografa, “scultura vivente”; una rivisitazione di Oscar Schlemmer e del Bauhaus da parte di Tiziana Arnaboldi e del suo Teatro di Ascona. Il tradizionale intreccio con la Stagione TPE, che realizza il Festival dal 2018, riguarda quest’anno Federica Rosellini, alle prese con la nuova drammaturgia irlandese. E a proposito di testimonials di molte delle trenta edizioni (la compagnia più presente) è importante il ritorno di Motus, che presenta il dittico della prima e della seconda tappa dello spettacolo su Frankenstein. Analogo significato per le tante presenze lo suscita Valter Malosti, che, in chiusura di programma, aggiunge un’altra pagina alla sua ricerca su Primo Levi. Segnaliamo che del Festival delle Colline Torinesi nel 1995 Malosti fu fondatore, insieme ai direttori, a Carlo Cantono e Franco Torriani. Completano il programma i contributi artistici originali de Il Mulino di Amleto, al lavoro su Shakespeare, di Benedetta Parisi con uno spettacolo itinerante sulla fruizione artistica, di Paolo Musio con la lettura integrale dell’Eneide, di Elena Cotugno con un omaggio a Matteotti e alle sue battaglie di libertà, di Sotterraneo con un DJ-show, musica e contaminazioni teatrali. Progetto speciale: uno studio su Salgari e Carrara di Aldo Salassa. Sono 7 le prime nazionali e 4 le produzioni su 17 spettacoli, per un programma che offre 34 recite in 27 giorni."
Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla direttori Festival
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