SUEZ - la porta di Trieste
operetta buffa in quattro quadri più epilogo, per voci recitanti, video proiezioni e musica
elettroacustica
di e con Sara Alzetta, con Paolo Rumiz e Ariella Reggio.
video mapping e interventi multimediali a cura di Angelica Faccani e Massimo Capuzzo, con la
collaborazione di Giovanni Asquini e Sebastiano Sabo della Scuola di Musica e Nuove
Tecnologie del Conservatorio G. Tartini di Triestem
in collaborazione con il Conservatorio G. Tartini di Trieste
QUADRO I - un chiodo fisso, il canale!
Un uomo si sveglia in un luogo sconosciuto e misterioso: si allarma, chiede aiuto, protesta che
lo aspettano a Parigi.
Vede una donna altera, anche lei naufraga in quella landa spoglia. L’uomo prova ad ascoltar le
sue parole, ma ne è spiazzato.
Allora comincia a raccontarle di una grande opera pubblica in Egitto, annoiandola infinitamente
QUADRO II - incubi, presagi .. un barone e la finanza speculativa!
Il posto in cui si trovano è fatato: la donna ha delle visioni, l’uomo pronuncia delle parole di cui
lui stesso non capisce il senso.
Lui è ossessionato dall’edificazione di un canale, ma le racconta pure di una “nuova
invenzione”: la finanza speculativa
QUADRO III - Shakespeare, regine, imperi, globalizzazioni di ogni epoca
Si torna a parlare di Egitto, di Alessandria; e poi del cotone americano e del film Via col Vento.
QUADRO IV - appare un’imperatrice; poi la beffa
La donna continua a esser visitata da visioni, presagi: un naufragio, e poi la colonizzazione
dell’Egitto (ma non più per mano romana)
Un'apparizione si appalesa ad entrambi: quella di una grande sovrana asburgica. E’ qui per
raccontare di 16 figli, di una città di cui non ricorda il nome, del suo amore per il marito.
All’uscita dell’imperatrice, i due esuli in quel luogo abbandonato litigano di colonialismo,
mercato e globalizzazione
EPILOGO
In cui l’uomo riesce a credere per un attimo che sia tutto un sogno.
Ma la storia, e la realtà, ci chiamano a un confronto - come sempre
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