Il 25 luglio 1943, con la deposizione e l’arresto di Mussolini, crollò il regime fascista e in quella data a Campegine (Reggio Emilia), la famiglia Cervi, antifascista, offrì ai compaesani una pastasciutta per festeggiare la fine del regime.
Qualche mese dopo, i sette fratelli Cervi furono catturati e fucilati dai repubblichini fascisti che, con l’esercito nazista, agirono in Italia fino al 25 aprile 1945, ottanta anni fa, quando la lotta di Liberazione si concluse con la definitiva vittoria sul fascismo.
In molte città e paesi si ricorda quel 25 luglio 1943 con la #pastasciuttaantifascista, celebrazione della ricorrenza del gesto generoso della famiglia Cervi.
A #Cupello, lo faremo il 28 luglio, un’occasione di ricordo e di condivisione civica, in un momento in cui a livello mondiale e in Italia, riemergono disvalori e pratiche che avremmo voluto dimenticare.
In Europa e nel mondo, partiti e movimenti che esplicitamente o sottotraccia si riconoscono nei disvalori del fascismo promuovono pratiche di violenza e sopraffazione contro i più deboli.
Stati come quello di Israele, i cui popoli hanno conosciuto l’orribile violenza del fascismo e del nazismo, mettono in atto azioni criminali simili a quelle subite dalla gente di origine ebraica ormai quasi un secolo fa.
Pensando alla nostra storia e alla necessità di difendere e coltivare, rinnovandoli, i valori dell’antifascismo, abbiamo voluto compiere un gesto di solidarietà con il popolo palestinese di Gaza, costretto da anni e anni a vivere dentro un recinto e oggi oggetto di una chiara volontà di massacro che, ormai, diventa quasi impossibile non definire genocidio.
Dedichiamo la #pastasciuttaantifascista ai valori della #libertà, dell’#uguaglianza e della #giustiziasociale, e alla gente di #Gaza e della #Cisgiordania, oggetto di violenza criminale simile a quella che usarono il fascismo e il nazismo il secolo scorso.