𝐌𝐀𝐍𝐈𝐅𝐄𝐒𝐓𝐎 𝐏𝐈𝐀𝐓𝐓𝐀𝐅𝐎𝐑𝐌𝐀 𝐏𝐄𝐑 𝐋𝐀 𝐌𝐎𝐁𝐈𝐋𝐈𝐓𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄
L’Ora di Taranto
Sabato 29 novembre 2025
Taranto è una città splendida, con potenzialità straordinarie che vengono ignorate e mortificate da decenni allo scopo di rendere accettabili fabbriche che inquinano il nostro territorio e causano dolore alla nostra gente.
Ancora una volta, Governo e istituzioni stanno cercando di salvare l’ex-Ilva nonostante l’attuale gestione statale abbia aggravato ulteriormente la situazione e nonostante gli avvisi di gara per la sua vendita abbiano dimostrato che non la vuole nessuno. I piani di decarbonizzazione del Governo non sono credibili, né percorribili e non offrono soluzioni ai nostri problemi ambientali, economici e occupazionali.
Da quasi vent’anni assistiamo a tentativi che sono puntualmente falliti e a guai giudiziari senza fine. Non esiste più alcuna contrapposizione fra salute e lavoro, perché mancano entrambi! Per questo riteniamo che ora sia arrivato il tempo di pretendere, tutte e tutti insieme, soluzioni nuove!
Molte città industriali hanno già scelto la riconversione investendo su bonifiche, ricerca, nuove economie e lavoro sano e lo hanno fatto con meno fondi di quelli sprecati per il salvataggio.
Anche Taranto può farlo: serve una scelta politica chiara e coraggiosa che solo un’ampia alleanza del territorio può rendere possibile.
BASTA con i ricatti, i drammi sociali e gli sprechi. BASTA accontentarci di ciò che vogliono per noi! Taranto può vivere di altro e questa manifestazione servirà a dimostrarlo!
Il 29 novembre scendiamo in strada per chiedere di essere risarciti delle nostre sofferenze con un piano per rilanciare Taranto e difendere il lavoro.
Sarà una manifestazione sorprendente, che renderà visibili le alternative già operanti sul territorio e le vocazioni su cui puntare!
Lo faremo con un nome che richiama agli Ori di Taranto, simbolo della grandezza di Taranto nel mondo e in coincidenza con l’anniversario delle prime, grandi, manifestazioni per l’ambiente organizzate da AltaMarea, che portarono in strada migliaia di persone.
Negli stessi giorni in cui manifesteremo è prevista la decisione dei commissari Ilva sulla cessione della fabbrica e sarà importante dire la nostra!
«Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati differenti»
[Albert Einstein]
𝐀𝐃𝐄𝐒𝐒𝐎 𝐄̀ 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐀𝐓𝐀 𝐋’𝐎𝐑𝐀 𝐝𝐢 𝐓𝐀𝐑𝐀𝐍𝐓𝐎!
Per tutto questo chiediamo che:
• 𝐒𝐢 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐢 𝐝𝐚 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚 sul modello di Genova per salvaguardare i redditi dei lavoratori ex ILVA per realizzare un GRANDE PIANO DI RICONVERSIONE che dia nuove prospettive sociali, economiche e occupazionali per il territorio.
• 𝐒𝐢 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐢 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐜𝐨 – causa di danni e drammi per la nostra comunità e autorizzata a produrre con altiforni a carbone, con prospettive industriali che non assicurano né ambiente e salute, e né occupazione.
• 𝐂𝐢 𝐬𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐧𝐠𝐚 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐧𝐝𝐮𝐠𝐢𝐨 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐓𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐅𝐀𝐁𝐁𝐑𝐈𝐂𝐀 𝐃𝐈 𝐃𝐑𝐈 (con relativa nave rigassificatrice e dissalatore galleggiante).
• 𝐒𝐢 𝐬𝐭𝐨𝐩𝐩𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐢𝐩𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞 che oltraggino ulteriormente la nostra terra.
Vogliamo un vero cambiamento per Taranto che guardi:
al 𝐋𝐀𝐕𝐎𝐑𝐎: fuoriuscite anticipate e incentivi all’esodo (si veda, fra le altre, quelle per l’amianto) per i lavoratori della fabbrica; utilizzo dei fondi del JTF per riqualificare le maestranze e accompagnarle verso nuova occupazione, nonché per dar vita alla transizione sociale ed economica del territorio
alle 𝐁𝐎𝐍𝐈𝐅𝐈𝐂𝐇𝐄: per restituire alla città le aree sottratte dalle industrie inquinanti e per dare prospettive di lavoro sano ai lavoratori del siderurgico e a tanti inoccupati
agli 𝐈𝐍𝐕𝐄𝐒𝐓𝐈𝐌𝐄𝐍𝐓𝐈: incentivi per investimenti e ricerca nell’ambito di economie sane; stanziamenti pubblici per risarcire Taranto e per i tarantini;
all’𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐈𝐓𝐀’: creazione di nuove facoltà universitarie in grado di incentivare lo sviluppo atteso e garantire adeguati servizi agli studenti;
al 𝐏𝐎𝐑𝐓𝐎: sviluppo e valorizzazione del porto e delle aree retroportuali mai decollate;
ai 𝐂𝐎𝐋𝐋𝐄𝐆𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐈: garantire collegamenti per merci e persone che rompano l’isolamento sociale ed economico di Taranto dal resto d’Italia e d’Europa;
alle 𝐑𝐄𝐀𝐋𝐈 𝐕𝐎𝐂𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐃𝐄𝐋 𝐓𝐄𝐑𝐑𝐈𝐓𝐎𝐑𝐈𝐎: valorizzazione di filiere economiche sane e incentrate sulle autentiche vocazioni della città: arte, cultura, ricerca, ambiente, mitilicoltura.
Pretendiamolo insieme, che sia finalmente L’ORA DI TARANTO!
𝐌𝐎𝐃𝐀𝐋𝐈𝐓𝐀’ 𝐃𝐈 𝐒𝐕𝐎𝐋𝐆𝐈𝐌𝐄𝐍𝐓𝐎
La marcia prevede il raduno alle 9:00 in piazza della Vittoria e si snoderà in cinque tappe, a partire dalle 9.30: piazza Garibaldi, molo di via Garibaldi in Città Vecchia, pensilina Liberty, via Niceforo Foca, per concludersi dinnanzi al piazzale antistante il Varco Est del porto, in zona Porta Napoli (sotto al cavalcavia d’ingresso alla città, nei pressi del porto mercantile).
In ognuna di esse ci fermeremo qualche minuto per ascoltare gli interventi di operatori impegnati in settori strategici che rappresentano alcune delle straordinarie alternative su cui vogliamo si investa per il rilancio di Taranto.
𝐏𝐑𝐎𝐆𝐑𝐀𝐌𝐌𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐌𝐀𝐍𝐈𝐅𝐄𝐒𝐓𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄
𝐓𝐀𝐏𝐏𝐀 𝟏, 𝐁𝐄𝐍𝐈 𝐂𝐔𝐋𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋𝐈, 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀 𝐞 𝐀𝐑𝐂𝐇𝐄𝐎𝐋𝐎𝐆𝐈𝐀
Dove: piazza Garibaldi (di fronte al MArTa).
Interverrà l’archeologa Francesca Razzato
𝐓𝐀𝐏𝐏𝐀 𝟐, 𝐓𝐔𝐑𝐈𝐒𝐌𝐎 𝐞 𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀
Dove: molo di via GARIBALDI.
Interverranno: il proprietario di un b&b in Città Vecchia, ex operaio Ilva [Emanuele Battista, La Terrazza di NonnAnna], un referente di Taranto Grand Tour e un referente del cammino della Rotta dei Due Mari.
𝐓𝐀𝐏𝐏𝐀 𝟑, 𝐌𝐈𝐓𝐈𝐋𝐈𝐂𝐎𝐓𝐔𝐑𝐀, 𝐑𝐈𝐂𝐄𝐑𝐂𝐀 𝐞 𝐀𝐌𝐁𝐈𝐄𝐍𝐓𝐄
Dove: pensilina Liberty.
Interverranno: un rappresentante dei mitilicoltori [Luciano Carriero, Mitilicoltori Confcommercio], uno startupper della blue economy [Michele De Siati, Wast3d Shells] e un imprenditore del settore energetico [Fabio Cerino, Befreest]
𝐓𝐀𝐏𝐏𝐀 𝟒, 𝐂𝐔𝐋𝐓𝐔𝐑𝐀 𝐞 𝐒𝐏𝐄𝐓𝐓𝐀𝐂𝐎𝐋𝐎
Dove: in via Niceforo FOCA.
Interverrà un imprenditore che opera nei settori del cinema, dello spettacolo e della cultura [Gianni Raimondi, Spazioporto]
𝐓𝐀𝐏𝐏𝐀 𝟓, 𝐏𝐎𝐑𝐓𝐎 𝐞 𝐌𝐀𝐑𝐈𝐍𝐄𝐑𝐈𝐀
Dove: ingresso porto varco Est.
Interverranno un operatore marittimo e un architetto che ha dato vita a un cantiere navale a Porta Napoli [Francesco Sisto, Officina Maremosso]
Rientrando al Borgo una delegazione dei manifestanti passerà dalla Prefettura, sede del Governo in città, per consegnare simbolicamente un lucchetto per chiudere la fabbrica e un documento con le alternative economico-sociali attorno alle quali costruire il piano di riconversione per il nostro territorio.
«Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia»
[don Lorenzo Milani]
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