Venerdì 8 agosto, alle 18.30, inauguriamo la mostra di un nuovo progetto di Max Mazzoli, dal titolo "Contos de foghile".
Dopo decenni di vita dedicati alla pittura, il nostro amico artista sperimenta la scultura, un gioco a cui si dedicava da bambino, ricreando gli animali che aveva nella testa e che studiava quasi con un approccio etologico.
Da allora sono passati più di sessant'anni: quelle mani sono cresciute, sono meno ferme, alcune dita si sono rovinate, ma l'amore bambino per la natura e per la pura e costante sperimentazione sono rimasti gli stessi.
Mazzoli torna a una manualità 'a tutto tondo', più diretta perché non vi è mediazione né del pennello né della ragione. L'artista bambino plasma piccoli panetti di argilla direttamente con le mani e li trasforma, automaticamente, in spontanee sculture zoomorfe che, cotte e ricotte, diventano preziosi oggetti in ceramica.
Casuale è il colore verde 'giada', così come lo è la prevalenza di cavalli e la scoperta, a posteriori, di una leggenda diffusasi nella Sardegna del nord-ovest attraverso i racconti del focolare ('contos de foghile'): la leggenda 'de sos caddhos birdes', ovvero dei cavalli verdi.
Ci piaceva l'immagine di questi animali indomiti, rari, difficili da scorgere se non dall'occhio attento di chi sa guardare oltre le fiamme del focolare; ci piaceva l'idea di partire per un nuovo viaggio spazio-temporale insieme a voi.
Sono fortunate, le persone che riescono a vedere (ancora) i cavalli verdi.
Ci vediamo venerdì 8 agosto, h. 18.30, al Transitory Art Lab, in via Usai, 6. A Sassari. Non mancate!
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