Il Convento e la Chiesa di Trinità dei Monti è un luogo che custodisce capolavori dell’arte, illusioni ottiche che sfidano la percezione e testimonianza di un’ingegneria antica.
Un luogo dove l’arte incontra la spiritualità, e dove le immagini ingannano i sensi. Una visita imperdibile da fare a Roma, in questo luogo conosciuto da pochi e da scoprire con rispetto e meraviglia.
Sulla sommità della celebre Scalinata di Spagna, a dominare Piazza di Spagna, si erge la Chiesa della Santissima Trinità dei Monti, un gioiello architettonico che custodisce al suo interno un tesoro spesso dimenticato: il convento. Mentre migliaia di turisti si affollano sulla scalinata e ammirano la Barcaccia, pochi si avventurano oltre le porte della chiesa per scoprire le meraviglie che si celano all’interno del convento.
La storia di Trinità dei Monti è profondamente legata alla Francia. Fu proprio il re Carlo VIII, alla fine del XV secolo, a volere la costruzione di questo complesso religioso sulla sommità del Pincio, un colle che aveva già ospitato la lussuosa villa di Lucullo.
Carlo VIII scelse di affidare il luogo ai Frati Minimi di San Francesco di Paola, un ordine religioso fondato da un frate calabrese noto per le sue virtù taumaturgiche. La scelta non fu casuale: Francesco di Paola aveva stretto un profondo legame con la corte francese, dove era stato chiamato per curare il re Luigi XI. Il frate, canonizzato nel 1519, divenne così il santo protettore di questo nuovo complesso religioso a Roma.
La visita al convento ha inizio con un elegante Chiostro Cinquecentesco. Decorato con splendidi affreschi manieristi, sulle lunette sono raffigurate le scene raffigurano la vita di San Francesco di Paola (1579-1584), dalla nascita fino alla sua morte.
Inoltre il chiostro presenta una suggestiva galleria di ritratti dei sessanta re di Francia, all’interno di medaglioni.
Il Convento di Trinità dei Monti custodisce poi un tesoro inestimabile: due anamorfosi, capolavori dell’illusione ottica realizzati dai padri minimi Maignan e Nicéron. Questi dipinti murali, raffiguranti rispettivamente San Francesco di Paola e San Giovanni, nascondono al loro interno un doppio significato, rivelandosi in tutta la loro bellezza solo a chi osserva da un punto di vista particolare.
L’anamorfosi è un’illusione che appare distorta se vista frontalmente, ma che assume forma e significato inclinando il punto di vista.
Un esempio straordinario di come l’arte possa trascendere i limiti della rappresentazione tradizionale, offrendo un’esperienza visiva coinvolgente e multidimensionale.
Il primo dipinto raffigura San Francesco di Paola e, camminando lungo la parete la figura del santo si dilata e si deforma, per trasformarsi in un paesaggio marino che narra l’attraversamento del Santo dello Stretto di Messina.
Il secondo dipinto su muro, San Giovanni intento a scrivere l’Apocalisse, che si trasforma in un paesaggio con campi arati e villaggi.
La loro scoperta, avvenuta solo nel Novecento dopo un lungo periodo di oblio, rappresenta un evento di grande rilevanza per la storia dell’arte e per la conoscenza del patrimonio culturale del convento.
Proseguendo nell’altro corridoio, troveremo un prezioso astrolabio del 1687, ovvero un antico orologio solare che grazie a uno specchio, indicava con precisione l’ora e la posizione dei segni zodiacali.
L’astrolabio catottrico di Maignan è un vero e proprio capolavoro di ingegneria. Questo orologio solare, con il suo complesso sistema di riflessi, ci svela l’abilità degli scienziati dell’epoca nel decifrare i misteri del cosmo.
Le quattro iscrizioni latine, vere e proprie “ricette” per l’uso, ci guidano attraverso il funzionamento di questo antico strumento.
Nel braccio nord, un altro astrolabio catottrico ci offre una prospettiva cosmica unica. Il raggio solare, proiettando sulla parete le immagini delle città e delle costellazioni, ci ricorda l’importanza che l’astronomia rivestiva nel passato.
Ci saranno aperte le porte anche della Cappella della Mater Admirabilis, dedicata alla Madonna, rappresentata in un affresco realizzato nel 1844 da una giovane novizia, Pauline Perdreau. L’affresco raffigura la Madonna con un’espressione di profonda serenità e di contemplazione dell’invisibile.
Le numerose grazie attribuite alla Madonna raffigurata nell’affresco trasformarono ben presto questo semplice corridoio in una cappella, le cui pareti si riempirono di ex-voto a testimonianza della profonda devozione dei fedeli.
Il refettorio, un vero e proprio gioiello barocco, ci accoglie con un’illusione ottica straordinaria. Realizzato da Andrea Pozzo, il maestro del trompe-l’œil, lo stesso autore della volta della chiesa di Sant’Ignazio a Roma.
Lo straordinario affresco rappresenta la scena delle Nozze di Cana, dipinta con tale maestria da sembrare quasi viva.
Gli sposi, i servitori e gli invitati sembrano animati da un’energia contagiosa, mentre sulla volta, in un tripudio di stucchi e affreschi, si celebra la storia del convento e il suo legame con la Francia. Ritratti di re santi e scene evocative ci conducono in un viaggio nel tempo, tra storia e leggenda.
Dal convento passeremo poi alla Chiesa della Santissima Trinità dei Monti, uno dei cinque luoghi di culto francofoni di Roma, è un testimone eccezionale dell’evoluzione dell’architettura e dell’arte a cavallo tra Rinascimento e Barocco.
Fondata nel XVI secolo e inizialmente caratterizzata da uno stile gotico, così come si può notare anche dall’unica volta antica ancora visibile. La chiesa fu successivamente ampliata e rimaneggiata, acquisendo un aspetto più monumentale e rinascimentale.
L’interno, suddiviso in una navata unica e arricchito da cappelle laterali, ospita un ciclo di affreschi e sculture che celebrano la maestria dei maggiori artisti del tempo.
Tra le opere più note, spiccano il Battesimo di Cristo di Naldini nella Cappella Altoviti costruita nel 1570, l’Assunzione di Ricciarelli da Volterra nella Cappella Lucrezia della Rovere e la celebre Deposizione, sempre di Volterra, nella Cappella Bonfil.
Durata della visita ca 90 minuti
La visita verrà effetuata da una guida accreditata dal convento, storica d’arte, abilitata della Regione Lazio, che conosce il convento e la sua storia da cima a fondo.
Chi scrive organizza e accompagna 😉👍
Il costo della visita guidata è di 25 euro a persona, comprensivo di biglietto, visita guidata e noleggio trasmittenti ( gratuito sotto gli 8 anni, ridotto, 6 euro, sotto i 18 anni)
Appuntamento alle ore 9.50 sotto l'obelisco di Trinità dei Monti
Per prenotare chiamare o inviare un messaggio WhatsApp al 3333380505, oppure inviare una email a
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