sabato 10 e domenica 11 maggio 2025 ore 20
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PARLA, CLITEMNESTRA! un’eterna tragedia, in versi
di Lea Barletti @leabarletti
regia di Werner Waas @wernerwaas
con Lea Barletti .e Gabriele Benedetti
testo di Lea Barletti
produzione Compagnia Barletti/Waas
Clitemnestra, nota prima come moglie fedifraga e assassina di Agamennone, poi in quanto vittima del matricidio che il figlio Oreste compirà per vendicare la morte del padre, non merita invece che le si intitoli una tragedia. La sua storia? Non pervenuta.
È il momento dunque di far parlare Clitemnestra, e di ascoltarla. Intrappolata in un ruolo, in un nome, in un personaggio, cerca un'altra via, un'altra possibile rappresentazione di sé stessa, un'altra storia. Il suo antagonista, Agamennone, è anche lui intrappolato in un ruolo, in un nome, in un personaggio. Fin quando Clitemnestra e Agamennone non deporranno definitivamente le maschere insite nei propri nomi, nessun dialogo sarà possibile. Questa è l’unica certezza cui, attraverso un percorso pieno di dubbi e domande, giungerà Clitemnestra. E Agamennone?
Su di un piedistallo al centro dello spazio scenico, due corpi imbiancati e polverosi come antiche statue, un uomo e una donna, seduti vicini a formare una sorta di gruppo marmoreo: Clitemnestra e Agamennone. Gli spettatori prendono posto tutt’intorno. Su alcune sedie sono appoggiate delle piccole torce a fascio strettissimo. Attraverso queste torce, saranno infatti gli spettatori a illuminare lo spettacolo: a scegliere cosa vedere, scrutando i dettagli, le minuscole reazioni dei corpi/statua, le espressioni, le esitazioni, i lenti movimenti.
Il testo dello spettacolo è in versi, in gran parte in rima baciata. Nella “gabbia” della rima, quasi ossessiva con il suo ritmo e i suoi continui rimandi, il testo, un pamphlet femminista, addomestica la sua furia e acquista paradossalmente libertà e leggerezza, con un’autoironia che sorprende continuamente attori e spettatori, in un gioco quasi infantile alla riscoperta del potere delle parole.