Sospesi nell’aria
Sospendere qualcosa nell’aria: un pensiero, un segno, un gesto.
Non offrirlo del tutto al mondo, ma lasciarlo in bilico, in attesa come si trattiene un respiro prima che svanisca.
La sospensione diventa allora uno spazio di ascolto, un tempo fragile in cui tutto può ancora accadere. È l’attimo in cui l’opera si rivela e, insieme, inizia a perdersi.
L’arte vive in questa soglia sottile, dove l’intenzione incontra la dispersione, dove il senso si forma e si dissolve nello stesso istante. Ogni gesto, ogni traccia, è un passaggio.
Un frammento di presenza che già porta in sé la possibilità della fine.
Sulle pareti, l’artista lavora con il carbone materia che ha conosciuto il fuoco, che conserva nella sua polvere la memoria della trasformazione. È fragile e viva, segno che aderisce e insieme si prepara a svanire.
Nel suo nero si depositano tempo e respiro: ciò che resta e ciò che scivola via.
Accanto, il ferro si fa presenza pura, nuda, ancorata alla terra.
Non racconta, ma afferma. È il peso che trattiene, il gesto che fissa, l’opposto della dispersione. Tra carbone e ferro si apre un dialogo silenzioso tra ciò che svanisce e ciò che resta, tra il soffio e la materia, tra la memoria e la sua perdita.
E poi la sospensione: ciò che rimane nell’aria dopo il gesto, il suo eco invisibile.
È il luogo in cui il pensiero non si chiude ma continua, in cui ogni segno diventa traccia di un tempo che passa e, proprio per questo, si fa prezioso.
La mostra stessa è sospesa: un momento destinato a dissolversi, e proprio per questo da custodire.
Un passaggio da abitare con lo sguardo e con il respiro, sapendo che presto svanirà come il carbone che si consuma, come l’aria che lo accoglie.
In questo spazio, l’opera non impone ma attraversa.
Non chiude, ma apre.
Un soffio, uno sguardo, e tutto può cambiare.
L’arte torna così a essere rifugio e memoria: un luogo dove il visibile incontra l’effimero, dove ogni gesto, anche il più lieve, può ancora farsi presenza e, nel momento stesso in cui si perde, lascia qualcosa da custodire.
Sabato Angiero
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