VENERDÌ 19 SETTEMBRE 2025 – NAPOLI: IL COMPLESSO DI SAN GIUSEPPE DEI NUDI CON LA FAMOSA “MAZZARELLA”
MANIFESTAZIONE A CURA DEL CORPO CONSOLARE DELLA CAMPANIA
PROGRAMMA DI MASSIMA
Una visita guidata in esclusiva per gli Iscritti e gli Amici del Touring Club Italiano al Complesso di San Giuseppe dei Nudi, uno scrigno di tesori e ricchezze straordinarie. Si visiteranno la splendida chiesa, la sagrestia, il giardino settecentesco, l’oratorio e le altre sale. Tra le reliquie il bastone di San Giuseppe, più comunemente conosciuto come la “Mazzarella” di san Giuseppe, ancora oggi oggetto di culto e devozione popolare.
Ore 10.00 - Raduno dei partecipanti (mezzi propri) all’ingresso della chiesa – via San Giuseppe dei Nudi 72 – Napoli. Inizio della visita guidata.
Ore 12.30 - Termine della manifestazione.
SCHEDA DELLA VISITA
LA CHIESA: le vicende architettoniche che videro la fondazione dell’impianto settecentesco e il rinnovamento tardo ottocentesco dell’attuale chiesa di San Giuseppe dei Nudi, furono piuttosto complesse e riguardarono l’edificazione della sede definitiva sulla Piana della Costigliola a partire dal 1743, quando l’Ente ottenne dal duca Domenico Carafa, in perpetua concessione, il suolo confinante con il suo palazzo alla Costigliola. Dal 1749 venne chiamato per la realizzazione di una nuova chiesa, Giovanni del Gaizo (1715-1796), poi ammesso al sodalizio della Real Arciconfraternita. Il progetto ambizioso di del Gaizo per l’Arciconfraternita prevedeva una chiesa più ampia e decorosa che andò ad inglobare il preesistente impianto cinquecentesco di Santa Maria dell’Oliva. La facciata è tipica dell’impostazione settecentesca napoletana. Essa presenta due fasce divisorie sovrapposte, in basso, scandite da lesene ioniche in coppia e festoni pendenti “alla Michelangiolina” per il primo ordine e composite nel secondo in alto, tutte in stucco.
Nella parte centrale del primo registro, è l’ovale di San Giuseppe con, ai lati, festoni di frutta e fiori in stucco. Nel 1755 venne commissionato al pittore Domenico Mondo un quadro per l’altare maggiore con la Gloria di S. Giuseppe, poi sostituito nel 1852.
Solo nel 1772 fu costruito il nuovo altare maggiore in marmo, eseguito sul disegno di del Gaizo, dai marmorari Antonio di Lucca e Crescenzo Trinchese.
Negli anni ’70 del Settecento, i Confratelli completarono i lavori nell’anti-sagrestia, predisponendo una sala per le udienze della Congregazione dotata di altari e banchi.
Nel 1888, dopo 150 anni dalla fondazione dell’Arciconfraternita, le attività di promozione benefica si erano moltiplicate; oltre al “vestire” le classi più povere, si provvedeva loro garantendo aiuti per l’istruzione e l’educazione dei più giovani, la tutela dell’infanzia abbandonata e sussidi per gli invalidi al lavoro. Bisognava quindi adempiere, nell’ottica dei nuovi impegni, al rilancio delle sedi della Confraternita, per dare importanza al suo operato. Il cantiere di restyling coinvolse i luoghi simbolo della Comunità: la chiesa, la sagrestia e l’oratorio. Pur conservando l’impianto e le forme originarie settecentesche, la Chiesa necessitava di interventi. Luogo nevralgico delle celebrazioni, impiegata da sempre come un ‘atelier’, in cui esporre gli abiti alle pareti per la vestizione dei poveri nel giorno onomastico di San Giuseppe e nella ricorrenza del Natale, presentava crepe e fessure alle pareti. Inoltre, l’umidità e le infiltrazioni avevano creato non pochi problemi anche alla cupola, le cui “riggiole” erano manomesse insieme alle vetrate e al cornicione interno. Così, al bianco degli originari stucchi, fu sostituita la policromia di finti marmi. Per la parte pittorica, venne chiamato Gaetano D’Agostino, allievo di Domenico Morelli e decoratore di grido. Tra il 1895 e il 1905, l’artista lavorò alla volta della cupola, al presbiterio e alla navata. Le rappresentazioni delle Virtù di San Giuseppe su un fondo blu e oro sotto forma di angeli oggi sono poco visibili a causa dei danni occorsi alla cupola. All’ingresso della Chiesa, sotto la cantoria dove è ospitato il settecentesco organo a muro, D’Agostino realizzò un coro di angeli che regge il cartiglio di una lode. Sull’altare centrale della chiesa l’Opera di Misericordia: vestire gli ignudi di Achille Iovane, commissionato dai Confratelli nel 1852, costituisce il manifesto simbolico dell’Arciconfraternita, oggi come nel passato. Sull’altare di sinistra è la Natività di Girolamo Starace Franchis.
Fulcro della collezione è l’antichissima reliquia rappresentata dal bastone in legno fiorito di San Giuseppe, oggetto di culto da quasi tre secoli e quintessenza apotropaica della fede cristiana e cattolica. Il bastone fu trafugato da un convento dei padri carmelitani nel Sussex, in Inghilterra. Di proprietà degli Hampden fino al XVIII secolo, la sua autenticità fu avallata da un episodio ‘miracoloso’ che vide salva in un rovinoso incendio la sola stanza in cui il bastone si trovava. Arrivato a Napoli nel 1712 come dono al celebre evirato, il cantante lirico Giuseppe Grimaldi detto Nicolino, fu esposto pubblicamente a partire dal 1714 dopo ricognizione e autorizzazione apostolica, nella casa del cantore alla Riviera di Chiaia. Il 17 gennaio del 1795, alla presenza del sostituto del re, il principe di Scilla, con solenne processione e festa durata otto giorni, il bastone, per volontà degli eredi della famiglia Fago, imparentati con Grimaldi, fu donato e trasferito definitivamente presso la chiesa di San Giuseppe dei Nudi. Il giorno di Natale e il 19 marzo il bastone veniva collocato nella mano sinistra di San Giuseppe, effigiato nel busto in cartapesta modellata argentata e dorata su base in legno intagliato di fattura tardo settecentesca. Alla base del busto sono tuttora visibili i ‘graffi’ procurati dalle mani dei fedeli adoranti quando esso veniva esposto al pubblico. Ancora oggi il fascino esercitato da questa preziosa reliquia risponde a sollecitazioni complesse e articolate, che, pur mondate di derive folkloriche, permettono di conferirgli un forte potere di attrazione, perpetuato dalla memoria del sacro e del rituale.
Riferimenti bibliografici: Guida rossa o verde del TCI.
• Trasporti: mezzi propri
• Volontario Tci Accompagnatore: Ernesto Serra, console emerito del Touring
• Guida: a cura dell’Associazione Lo Scrigno di Napoli
• Quote: 10,00 € per gli Iscritti – 14,00 € per i non Iscritti
• Partecipanti: massimo 25 persone
La quota comprende: il biglietto di ingresso e la visita guidata, il noleggio delle radioguide, le spese organizzative del Punto Touring di Napoli, l’assistenza del Volontario Touring Accompagnatore, le assicurazioni per la responsabilità civile.
Informazioni, prenotazioni e pagamenti: Punto Touring di Napoli c/o Vomero Travel - Via San Gennaro ad Antignano 90 - 80129 Napoli
LUN - VEN: 9.30 / 13.00 – 16.00 / 19.30
SAB: 10.00 / 13.00
tel. 081 578 03 55 email
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Per comunicazioni urgenti il giorno della manifestazione è possibile contattare il numero 331 616 5035 (Ernesto Serra).
Le prenotazioni sono aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili e scadono automaticamente sette giorni dopo la loro effettuazione, anche telefonica, se non confermate dal versamento della quota.
Il Corpo Consolare si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione. Le quote non sono rimborsabili in caso di disdetta (vedi regolamento).
Manifestazione organizzata per gli iscritti e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.
Sono ammessi in via eccezionale i non iscritti perché possano constatare la qualità e l'interesse delle nostre manifestazioni, e quindi iscriversi.
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