► PROGRAMMA - LUNGO IL TRATTURO CELANO-FOGGIA
● Giovedi: arrivo nel pomeriggio/sera c/o l'Equiturismo de Girolamo in Colletorto (CB) - sistemazione in camera - cena
● Venerdi: colazione - partenza a cavallo - pranzo a sacco lungo il percorso - si arriverà nel pomeriggio a Castelbottaccio - cena e pernottamento c/o agriturismo Le Morge - km circa 37
● Sabato: colazione - ci reimmettiamo sul tratturo a Castelbottaccio in direzione Colle Marasca - Trivento - pranzo al sacco - si arriverà nel tardo pomeriggio in agro di Salcito - cena e pernottamento - km circa 27
● Domenica: colazione e ripartenza a cavallo per giungere a pranzo presso il centro Altavia sito in agro di Carovilli adiacente alla riserva Mab di Collemeluccio-Montedimezzo, patrimonio UNESCO - Pranzo finale e saluti. - km circa 24
I Tratturi
I tratturi, le antiche autostrade verdi, erano battute dagli armenti e dalle greggi già nel periodo compreso tra la prima età del bronzo e quella del ferro.
Origini che si perdono nella notte dei tempi.
Il tratturo, niente di più semplice che un largo sentiero a fondo naturale originatosi dal passaggio di greggi di pecore e/o mandrie di mucche durante la transumanza ossia la migrazione stagionale da un pascolo all'altro (esempio: era tradizione partire il 29 settembre - San Michele - dagli alti pascoli abruzzesi per scendere ai pascoli del tavoliere pugliese per poi lasciarli a maggio quando in Puglia i pascoli sono già secchi per tornare ai verdi pascoli dell'Alto Molise o dell'Abruzzo).
Vi è una vera e propria mappa dei tratturi dove sono riportati tutti i Tratturi (larghi 60 passi napoletani equivalenti a 111 metri), i tratturelli ossia dei tratturi minori (larghi circa 55 metri) e i bracci (larghi 26 metri) ossia dei collegamenti tra tratturi principali.
Le loro piste erano percorse nelle stagioni fredde in direzione sud, verso la Puglia, dove esisteva, presso la città di Foggia la Dogana delle Pecore, mentre nei mesi caldi le greggi percorrevano il percorso inverso tornando ai pascoli montani dell’Appennino centrale dove la pastorizia era invece regolata dalla Doganella d’Abruzzo L’intero apparato stradale si origina nelle zone montane e più interne dell’area abruzzese e si conclude nel Tavoliere delle Puglie. Lungo i percorsi si incontravano campi coltivati, piccoli borghi dove si organizzavano le soste, dette stazioni di posta, chiese rurali, icone sacre, pietre di confine o indicatrici del tracciato.
I Regi Tratturi costituiscono una preziosa testimonianza di percorsi formatisi in epoca protostorica in relazione a forme di produzione economica e di conseguente assetto sociale basate sulla pastorizia, perdurati nel tempo e rilanciati a partire dall’epoca normanno-sveva, e poi angioina ed aragonese, così da rappresentare un frammento di storia conservatosi pressoché intatto per almeno sette secoli e via via arrichitosi do ulteriori stratificazioni storiche, tanto da renderli il più imponente monumento della storia economica e sociale dei territori dell’Appennino Abruzzese-Molisano e del Tavoliere delle Puglie.
Il nome tratturo comparve per la prima volta durante gli ultimi secoli dell'impero romano come deformazione fonetica del termine latino tractoria, vocabolo che nei Codici di Teodosio (401-460) e di Giustiniano (482-565), designava il privilegio dell'uso gratuito del suolo di proprietà dello stato e che venne esteso anche ai pastori della transumanza. La transumanza definibile come spostamento stagionale delle greggi dai pascoli estivi della montagna a quelli invernali in pianura, ha costituito, nella realtà storica, un fenomeno molto complesso che ha coinvolto diversi aspetti della vita e della cultura. Nata come migrazione spontanea degli animali che seguivano i pascoli più verdi, divenne nel IV sec. A. C. un fenomeno gestito e controllato da un popolo: I Sanniti.
L'allevamento ovino iniziò così a segnare il paesaggio condizionando la nascita delle città e centri commerciali che si svilupparono lungo il tracciato delle vie percorse dalle greggi: i tratturi. Consolidatosi in epoca romana, il sistema trovò la sua massima affermazione nel XV sec. con gli Aragonesi che mutuarono il modello organizzativo della Mesa spagnola adeguandolo, con opportuni correttivi, alle peculiarità dell'Italia meridionale. Così nel 1447, si iniziò a parlare in maniera compiuta della Dogana della Mena delle pecore, un'istituzione fiscale , con sede a Foggia, che provvedeva ad affidare i pascoli e ad esigere i tributi. Il sistema economico-sociale della transumanza si conservò fino alla legge con cui, nel 1806, Giuseppe Bonaparte ne sancì il termine. In realtà ci furono da parte dei Borboni ulteriori tentativi di riaffermazione del modello, ma ormai il processo di declino innescato dalle leggi bonapartiane era andato avanti in modo irreversibile in linea con i mutamenti del sistema politico-economico.
I tratturi erano strade particolari adibite alla transumanza, ricche di pascoli per le greggi in transito e delimitate, in seguito alle numerose reintegre, da cippi con la sigla R. T. (Regio Tratturo) che ribadivano non solo i confini ma anche la presenza dello Stato. Facevano parte di file interminabili che sui lati delimitavano le antiche vie in modo da segnalarne inequivocabilmente i confini rispetto alla proprietà privata. I cippi hanno forme diverse perché legati a tempi diversi e i primi risalgono alla fine del XVI sec. A metà del XV sec. Alfonso I d'Aragona aveva ampliato le sedi tratturali per adeguarle all'accresciuto numero di greggi transumanti. I terreni necessari erano stati acquistati per lo più dalle Università (Comuni) e dai baroni
Cippi tratturali (foto)
I regi tratturi, quelli principali, sono cinque, essi prendono il nome dalle località estreme:
► L'Aquila-Foggia (244km)
► Pescasseroli-Candela (221 km)
► Celano-Foggia (208 km)
► Centurelle-Montesecco (155 km)
► Castel di Sangro-Lucera (130 km)
Il più lungo, 244 km il tratturo L'Aquila-Foggia, quello più verso l'Adriatico. Il secondo per lunghezza invece il Pescasseroli-Candela lungo 221 km è quello più verso il Tirreno.
Noi abbiamo scelto il terzo, il più interno di tutti, e proprio per questa caratteristica meglio si inserisce nella vasta rete di vie armentizie: il tratturo CELANO-FOGGIA.
Su di esso vi porteremo molto presto.
Sarà un viaggio che va ad unirsi all'altra nostra offerta del giro del Lago di Occhito.
Un viaggio dove si percorreranno 90 dei 208 km totali di questo tratturo. Un viaggio intriso di storia, storia che si perde nella notte dei tempi. Sui Tratturi, da secoli, affascinanti migrazioni di uomini e animali, liberi e testardi, sottomessi solo dal ritmo delle stagioni, delle stelle, delle lune.
Vi parleremo della storia e rivivremo su di essi tutto ciò che avveniva sui tratturi.
Lungo il Tratturo Celano-Foggia
Un viaggio dove si percorreranno 90 dei 208 km totali di questo tratturo. Un viaggio intriso di storia, storia che si perde nella notte dei tempi. Sui Tratturi, da secoli, affascinanti migrazioni di uomini e animali, liberi e testardi, sottomessi solo dal ritmo delle stagioni, delle stelle, delle lune.
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