L’Alliance Française di Bologna ospita la presentazione del libro:
Irène Némirovsky
La scrittrice che visse due volte
di Cinzia Bigliosi (Edizioni Ares )
Dialogano con l’autrice Ivan Cipressi e Emanuela Marcante
In collaborazione con Il Ruggiero e Libreria Trame
Giovedì 8 maggio, ore 17:30
Allliance Française di Bologna, via De’ Marchi 4
INGRESSO LIBERO
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Di Irène Némirovsky si sa davvero tutto? Nata a Kiev nel 1903, morta ad Auschwitz nel 1942, il successo nel 1929 con il romanzo David Golder, e il ritorno grazie al clamoroso manoscritto salvato di Suite francese pubblicato postumo nel 2004, tradotto in trenta lingue.
Il saggio di Cinzia Bigliosi, primo in Italia dedicato a vita e opere dell’autrice, restituisce al lettore tutti gli aspetti di un’esistenza non sempre estranea a discusse contraddizioni (come ad esempio la posizione nei confronti del mondo ebraico al quale apparteneva e che trovò un’identica risonanza decenni dopo nel destino di Philip Roth). Scrittrice dell’esilio (francese per cultura, ebrea e russa per nascita), fu testimone spietata dell’ambiente in cui crebbe, “una caricatura di focolare domestico” abitato da loschi affaristi levantini, madri affette da bovarismo cieco e omicida, dolci balie con la propensione alla depressione, quando non al suicidio per acqua, e figlie non amate campionesse di egoismi e ingratitudine.
Nell’universo rétro della scrittrice, anche l’amore si rifugia nella scialba sicurezza coniugale, la “commedia borghese” dove gli uomini sono «adolescenti invecchiati, bambini dai capelli bianchi» e le donne «smettono di credersi destinate alla felicità», tutti guidati da capricciose “intermittenze del cuore”.
Nel saggio Irène Némirovsky incrocia il proprio destino con quello degli autori a lei contemporanei, come Colette e Simenon, così come con Georges du Maurier, nonno di Daphne, e Sigmund Freud. I temi che ricorrono costanti nell’opera di Irène Némirovsky (la negazione delle proprie origini, l’amore e l’odio filiale, l’ereditarietà, l’atavismo, l’affarismo sporco di padri distratti, il terrore dell’invecchiamento e del tempo che passa in particolare per le donne, l’origine inespugnabile, l’arrivismo patetico dove anche il sacrificio si trasforma in una condanna) sono domati da un costante marchio personale frutto dell’orgogliosa consapevolezza di una originalità del tutto unica.
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Cinzia Bigliosi ha curato le edizioni delle seguenti opere di Irène Némirovsky: La nemica (astoria, 2013), Suite francese (Feltrinelli, 2014), la raccolta di inediti Re di un’ora (Ares, 2021) e Un pranzo a settembre (Terre di Mezzo, 2024); di Élisabeth Gille, figlia minore della scrittrice, Mirador. Irène Némirovsky, mia madre (Fazi, Roma 2011) e Un paesaggio di ceneri (Marsilio, 2014).