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Le Indicazioni Nazionali hanno lo scopo di definire gli obiettivi formativi e i traguardi di apprendimento degli studenti e delle studentesse della scuola primaria e secondaria di primo grado: dovrebbero cioè fornire a tutte le scuole una cornice di riferimento entro la quale costruire il proprio percorso educativo.
Hanno una grande rilevanza non soltanto per Dirigenti, docenti e personale della scuola, che sono chiamati ad applicarle, ma anche per le famiglie: si parla di conoscenze e di competenze che i nostri figli e le nostre figlie acquisiscono dai 6 ai 14 anni e per questo rappresentano un passaggio importante che ha conseguenze decisive per il loro futuro, non solo nel contesto scolastico, ma anche nella società.
Ma le nuove Indicazioni Nazionali emanate dal MIM nel 2025 vanno in una direzione che ci preoccupa e non condividiamo: si ignora la realtà sociale, culturale e linguistica dell’Italia di oggi, sempre più ricca e plurale; manca qualsiasi riferimento alla scuola come spazio di benessere psicologico, di educazione alle relazioni, all’affettività e alla sessualità.
Quella che dovrebbe essere una “scuola grande come il mondo” rischia di trasformarsi in un recinto chiuso, ripiegato su identità nazionale e storia occidentale, che esclude e non rimuove gli ostacoli, ma aggrava le disuguaglianze.
Contro queste Indicazioni Nazionali insegnanti, genitori, studenti, terzo settore e sindacato si stanno mobilitando, insieme, a difesa della scuola della Costituzione: aperta a tutti, laica, democratica, inclusiva, palestra di cittadinanza, di pensiero critico e di cultura plurale.
Ci vediamo tutti:
📅 Mercoledì 8 ottobre
🕓 alle 15.30
🎓 alla Facoltà di Economia "Giorgio Fuà" - Univpm
🚪aula B1
Vi aspettiamo!
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