Mostra personale dell'artista Parbat,
Appuntamento a Villa Fortuna, Lungomare dei Ciclopi 137, Aci Trezza.
Dal 23 al 27 luglio, dalle ore 17:00 alle ore 20:00. Ingresso gratuito.
Inaugurazione il 23 luglio alle ore 18:30
Evento organizzato del Centro Studi Acitrezza, con il Patrocinio del Comune di Aci Castello.
Classe 1998 Eva Ielo nasce a Catania.
Inizia gli studi artistici frequentando il corso di Arti e Scienze dello
Spettacolo alla Sapienza nel 2019.
Nel 2021 decide di interrompere il percorso a Roma per frequentare il triennio di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Ha
partecipato alla mostra organizzata al MUBAJ a Milano nel 2024.
La sua ricerca artistica si muove su più forme d’espressione
quali: pittura, illustrazione, animazione, scultura, graffiti e
scrittura.
Il suo universo artistico è un luogo di tenerezza e vulnerabilità in cui
essere forti significa lasciarsi trasportare dalla propria fragilità. Abitato da creature emotive e surreali cerca di essere un porto sicuro, un abbraccio amichevole, per me e chiunque voglia conoscerlo.
Parbat primo personaggio di questo mondo, simbolo del suo lavoro
artistico, rappresenta dolcezza e malinconia ma anche una leggera
inquietudine. “Parbat non ha la bocca perché è timido” per questo
nasce Sandro cinico e malizioso “Sandro toglie e Sandro dà ”rappresentante di come il karma si muove, l’universo non ti ama e non ti odia ma tutto resta in equilibrio e Sandro gira facendo dispetti e impartendo lezioni. Il suo personaggio funge da collegamento empatico tra la realtà e questo mondo metaforico. I suoi lavori sono
tendenzialmente illustrativi ed emotivi per poter essere sentiti da
chiunque abbia voglia di “ascoltarli”.
Il personaggio su cui vuole incentrare questo progetto
è la Sparacanacedda disegnata come un pesciolino rosso sempre
presente nei suoi lavori. Questo soggetto nasce dal nomignolo che
grazie al suo prozio l'ha accompagnata da tutta l’infanzia alla
sua morte e che ancora si porto addosso, rappresentando la costanza del cambiamento.
Un punto fermo che insegue qualcosa che è sempre in divenire di
qualcos’altro, la sparacanacedda a volte protagonista altre accompagnatrice la segue con la dolce morbosità di quello che si era da bambini e che resta sempre sotto la superficie anche da adulti per ricordarci chi siamo mentre corriamo verso chi vorremmo essere. Rappresenta la perdita, il lutto, come una cicatrice resta immobile sempre addosso a volte silenziosa altre meno. Il mare e lo Spazio immaginato sempre come acqua o magari fondo di un oceano sono di sfondo a queste rappresentazioni come dimensioni di deprivazione sensoriale e conforto.
Il progetto che vorrebbe portare si presenta come una sorta di immersione in questo stato di quiete e malinconia, il tema che si
affronta è il lutto emotivo, il cambiamento e la guarigione da questo. I suoi dipinti sono spesso accompagnati da disegni e sculture che permettono di seguire lo scorrere del discorso artistico insieme ad alcune animazioni che portano il concetto di trasformazione sempre attraverso la metafora della sparacanacedda. Alcuni lavori sono completi mentre altri sono in progettazione seguendo sempre lo stesso filone di lutto cambiamento e guarigione.
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