🍷 𝑰𝒏 𝒗𝒊𝒏𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒊𝒕𝒂𝒔? 𝑳𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒗𝒊𝒗𝒊𝒂𝒍𝒊𝒕𝒂̀ 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒂𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒊𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂𝒏𝒂
Nuovo appuntamento delle Giornate da Libridine, stagione 2025-2026!
📅 Sabato 13 dicembre, ore 17.00
📍 Albergo del Cuore, Ravenna – Via Rocca Brancaleone 42
Ingresso libero
Sarà la professoressa Sebastiana Nobili, docente di Letteratura italiana all’Università di Bologna, a guidarci in un viaggio attraverso il ruolo del vino e della convivialità nella nostra tradizione letteraria.
𝐈𝐥 𝐓𝐞𝐦𝐚
Vino e convivialità la fanno da padroni nella letteratura italiana, fin dalle origini: basti pensare alla lirica del Duecento, dove vengono celebrati la taverna e il bere dei poeti "maledetti" come Cecco Angiolieri, sulla scia dei versi goliardici cantati nelle università medievali.
Dante usa la metafora del vino per spiegare la creazione dell’anima umana, mentre Boccaccio nel "Decameron" contrappone il vino impiegato bene, perché bevuto con misura dai narratori della brigata, a quello trangugiato senza limite dagli ubriaconi.
Attraverso alcuni esempi tratti dalla letteratura moderna, il percorso si snoderà fino al Novecento quando il vino, in autori come Pirandello o Svevo, diventa uno strumento straordinario per svelare le profondità dell’inconscio.
𝐋'𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐞
Professoressa ordinaria di Letteratura italiana all'Università di Bologna, sede di Ravenna, 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐍𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢 si occupa di letteratura due-trecentesca - in particolare di Dante e Boccaccio - e di narrativa e teatro nel primo Novecento.
Fra le sue pubblicazioni principali si ricordano i volumi: La consolazione della letteratura. Un itinerario fra Dante e Boccaccio (2017); Giovanni Boccaccio (2014); "La materia del sogno". Pirandello tra racconto e visione (2007), Salimbene de Adam, Cronica (2002).
È membro del consiglio scientifico della Società Dantesca Italiana, del direttivo della Commissione Italiana per i Testi di Lingua, e di prestigiose riviste internazionali di carattere scientifico.
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