Sono passati due anni dal 7 ottobre e dall’inizio dell’ultima aggressione israeliana a Gaza che ha trasformato il blocco e l’assedio in un vero e proprio genocidio. Gaza è ormai distrutta e la sua popolazione ridotta allo stremo dai bombardamenti costanti, dalle incursioni delle forze di occupazione israeliane e dal blocco degli aiuti (dai generi di prima necessità alla strumentazione medica essenziale). Mentre il “piano per la pace” di Trump prefigura un nuovo assetto coloniale per Gaza escludendo il popolo palestinese e le sue istanze di autodeterminazione, poco si parla della Cisgiordania e dello scarto in avanti dell’aggressione israeliana anche in questo territorio. In questi due anni il regime sionista ha portato avanti con ferocia una nuova fase del suo progetto di colonialismo di insediamento e di pulizia etnica, reprimendo con ferocia la resistenza palestinese con arresti e violenze di massa, e sostenendo attivamente l’espansionismo dei coloni e le loro aggressioni alla popolazione palestinese. Le parole stesse dei rappresentanti del governo israeliano non lasciano dubbi sulle intenzioni dell’entità sionista: schiacciare e distruggere Gaza e occupare definitivamente la Cisgiordania.
Le grandiose manifestazioni delle ultime settimane hanno reso evidente la disponibilità di interi settori della popolazione, del mondo del lavoro, delle associazioni e dell'attivismo a denunciare la complicità dello stato italiano e a boicottare attivamente l'economia israeliana. Oggi più che mai è necessario continuare a mobilitarci in solidarietà e supporto alla resistenza del popolo palestinese, anche lottando sui nostri territori contro le responsabilità dei governi occidentali, primo tra tutti quello italiano, che forniscono supporto diplomatico all’occupazione e all’aggressione israeliani, contro il complesso militare industriale che fornisce armi e dispositivi tecnici al genocidio e al regime di apartheid israeliani, contro la logistica di guerra che permette il transito di quelle armi.
Lo abbiamo fatto e lo faremo, come sempre, con Piero nel cuore. A tre anni dalla sua morte continuiamo a scendere in piazza nel ricordo di Piero, di una vita dedicata alla lotta, alla militanza rivoluzionaria, alla solidarietà internazionalista, senza compromessi e senza passi indietro, con la tenacia incrollabile di chi ha sempre saputo da che parte stare.
Interverranno:
- Chiara Cruciati, giornalista
- UDAP, Unione Democratica Arabo-Palestinese
- Centro Culturale Handala Ali
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