CONTRO LA GUERRA
Festa antimilitarista
La guerra è presente e orizzonte degli eventi.
Nelle infinite variabili impazzite che costellano i giorni del pianeta Terra, la guerra ci sembra una costante. I dazi decisi da Trump, la narrazione mainstream a targhe alterne che per mesi ha chiuso
gli occhi di fronte agli orrori in Palestina per poi svegliarsi indignata con colpevole ritardo; l’obiettivo del 5% di PIL da destinare alle spese militari (infrastrutture comprese) entro il 2035; i volenterosi europei con il cancelliere tedesco Merz che con una mano ringrazia Israele per svolgere il lavoro sporco e con l’altra guarda ai piani di investimento per gli armamenti e la ricostruzione delle zone distrutte dalla guerra.
Guerra e capitale viaggiano da sempre sullo stesso binario, oggi più che mai.
Ma cosa si fa durante una guerra?
Abbiamo deciso di organizzare questo incontro per mettere insieme diverse esperienze, consapevoli che è grazie ai ragionamenti e alle sensibilità collettive che potremo affinare la critica e quindi l’agire.
Un’occasione per ascoltare i racconti di alcune realtà in lotta contro la guerra, da diverse
angolature, chi dal punto di vista della logistica e del trasporto – via mare, aria o terra – delle armi,
chi della produzione delle stesse, chi delle armi nucleari, chi dello sviluppo tecnoscientifico a supporto del comparto bellico, chi della militarizzazione della scuola, chi di quella che Simone Weil
definiva l’aspetto più atroce di tutti, cioè la guerra interna.
Una "festa antimilitarista" per unire, alla condivisione delle lotte, un momento più conviviale. Ma la "vera festa" che ci auspichiamo è la fine della guerra e del mondo che la produce.
Nel frattempo incontriamoci, discutiamo, agiamo.