Alice Bertolasi. EPOISIA
12 ottobre 2025 – 11 gennaio 2026
a cura di Deborah Salvetti
inaugurazione 11 ottobre 2025 ore 18:00
mudaC | museo delle arti Carrara – project room
Nella project room del mudaC | museo delle arti Carrara inaugura l’11 ottobre 2025 alle 18.00 la mostra Alice Bertolasi. EPOISIA cura di Deborah Salvetti, visitabile fino all’11 gennaio 2026.
“Ma se dovessi dire ancora un colore, direi il colore che ha il tempo, quel colore che non appartiene più agli occhi ma a quell’altro cielo che è dentro”. (1)
Epoisia si propone quale spazio sensibile, stanza sinestetica, angolo di ascolto e raccoglimento.
Attraversata la soglia della project room, si è invitati a camminare senza scarpe su un tappeto costituito da centinaia di panni cattura polvere cuciti a mano, in dialogo cromatico con il contesto carrarese, alternati da elementi organici ed inorganici installati nello spazio. Si è accompagnati, lungo tutta l’esplorazione, da una traccia audio-visiva in cui emerge il rintocco di una e più campane, metafora di risvegli personali e collettivi, un chiamarsi a raduno.
Èpoisia nasce dall’esigenza di rendere transitive quelle voci intime e familiari che quotidianamente ci raccontano di cura, di manutenzione, di resistenza sottile ed indomabile fiducia nelle nostre società liquide e complesse. Sono parole pòlvere, esperienze domestiche e rituali spontanei a stimolare un ascolto profondo, ad aprire piccole crune arcobaleno nel ritmo della visione: un’unghia di radice che in qualcosa di sensibile e sottile persiste, chiusa come un guscio, aperta come una pietra. (2)
L’invito che viene offerto è quello di ascoltare il tempo delle relazioni, ricucirlo e spolverarlo come pratica di resistenza, osare toccare e rintoccare il silenzio, lasciare che qualcosa accada…
Se vogliamo dirlo meglio, in modo più esplicito, Epoisia, è un congiuntivo presente esortativo alla vita, epoiSia.
(1) Claudio Parmiggiani, Una fede in niente ma totale, Calenzano, Le Lettere, 2021 p. 295
(2) Cees Nooteboom, Luce Ovunque, Torino, Einaudi, 2016, p. 163 – parafrasato
Alice Bertolasi (Milano, 1995) si forma all' Accademia di Belle Arti di Brera (BA), al National College of Art & Design (Erasmus) e all’University of Malta (Erasmus). Nel 2019 dà vita a In Parole Pòlvere: ricerca artistica sul potenziale poetico e metaforico della polvere.
La sua pratica coltiva l'incessante frequentazione della fragilità, tensione resiliente nel confine sottile tra tutto ciò che parla, ma non è visto. Nel suo intento riflessivo e transitivo si nutre di linguaggi ibridi, atti a convertire l'apparato visivo in una dimensione emozionale di vissuto collettivo, e viceversa.
Dal 2016 è cofondatrice de Le Foche Parlanti, progetto di contaminazione umana per una resiliente vivificazione poetica.
Suoi lavori sono stati esposti in Cina, Germania, Irlanda e Italia. Nel 2025 ha preso parte al festival di arti performative Pause & Play a Valletta (MT) con The Pigs in a Parlour: A PaR Performance, all’esposizione del concorso Artefici del nostro tempo, Padiglione 29 Forte Marghera, Mestre con My business is circumference e alla residenza artistica Montain Lab Carte Sannite, a cura di Margherita Labbe, nell’ambito del progetto Ri_Genera Pietraroja (BN).
Alice Bertolasi:
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Deborah Salvetti
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