La notte dei grani è un evento del Comune di Guagnano in collaborazione con le associazioni locali e i commercianti della piccola frazione di Villa Baldassarri. L'iniziativa vuole interpretare in maniera contemporanea gli elementi della cultura materiale ed immateriale di questi luoghi.
La notte dei grani mette al centro il tema del cibo, delle autoproduzioni e della cultura della panificazione come elemento della tradizione e come occasione per indagare il processo di trasformazione dei territori.
Villa Baldassarri vanta una lunga storia di “forni di comunità”, le cui pratiche d’uso hanno attraversato le storie degli abitanti, ne hanno tracciato spazi di convivialità e scambio, hanno costruito immagini e storie che rimangono indelebili nella memoria della comunità. A forni spenti, guardare a quella narrazione significa soffermarsi all’importanza che ha il cibo come lente per interpretare il territorio, il rapporto cibo-cultura, cibo-paese, cibo e paesaggio.
Parlare di cibo, di politiche del cibo, di sistema del cibo significa affrontare le sfide legate alla sostenibilità dell’agricoltura, i rapporti all’interno delle filiere, l’assetto delle aree agricole (urbane e periurbane), le connessioni fra città e campagna, l’interpretazione dei nuovi modelli di consumo alimentare, la gestione delle risorse naturali destinate alla produzione di cibo, la gestione dei rifiuti e la prevenzione degli scarti di cibo, i modelli della distribuzione, etc.
La notte dei grani vuole riflettere, approfondire ed entrare in relazione con esperienza che rimettono al centro della produzione di cibo l’utilità collettiva, più che ricerca del profitto, vuole creare occasioni di socialità e convivalità per dare valore alle azioni collettive come motori per il cambiamento, a partire ad esempio, dalla consapevolezza dell’importanza come consumatori di esprimere una domanda di cibo sano ed equo come motore per il cambiamento.
L’evento è strettamente connesso al laboratorio urbano “Lievito Madre”, un contenitore polifunzionale per progetti enogastronomici e culturali legati al territorio Il luogo, strettamente legato alle politiche del cibo, uno spazio che si propone di reinterpretare in maniera contemporanea il paese, attraverso le tradizioni culinarie e le pratiche di autoproduzione della comunità e nello stesso tempo creare un percorso di inclusione socio lavorativa di soggetti fragili che afferiscono al Centro Diurno di Riabilitazione Psico-sociale e della Comunità riabilitativa Assistenziale Psichiatrica (CSM Campi Salentina). Il lievito madre rappresenta il principio, l’elemento essenziale da cui traggono origine tutte le cose, una metafora potente della madre che genera, che nutre e che rinnova, ricordando l’importanza delle radici, della pazienza e della cura, da qui il progetto e il Laboratorio, che diventa luogo di cultura e di promozione delle politiche del cibo.
Se il primo anno si è dedicato ad approfondire le prospettive per delle politiche del cibo territoriali e sostenibili, la seconda edizione vuole concentrare l’attenzione sul valore del cibo come racconto delle comunità e come motore per lo sviluppo sostenibile - economicamente ed ecologicamente - dei territori.
Anche quest’anno si intende coinvolgere ogni fascia della comunità dai più piccoli ai più anziani affinchè si sedimenti in ciascuno la consapevolezza di quanto ognuno di noi è importante per costruire una comunità di cambiamento.