Il futuro dell’Architettura e della Città ai tempi della intelligenza Artificiale.
La vita all’interno delle città sta cambiando radicalmente e così la nostra capacità di comprenderle e trasformarle.
Processi sempre più rapidi, complessi e globali, sembrano sottrarle al nostro controllo, affidando alla tecnologia delle macchine il ruolo guida della nostre vite.
Ma é davvero così?
Forse dobbiamo cambiare il punto di vista. Dobbiamo accettare il mutamento e coglierne le immense potenzialità per l’uomo.
Un nuovo Umanesimo (digitale) è alle porte.
Bisogna uscire dagli schemi mentali, rigidi e settoriali, tipici del mondo moderno e tornare a quella capacità olistica e totalizzante che ha sempre caratterizzato il pensiero dell’uomo.
Pensiero, creatività, conoscenza, empatia, fabula e cliché, direbbe Foucault, sono i veri fondamenti di tutte le società e città dell’uomo. Laddove la città è, da sempre, narrazione collettiva di storie individuali, di fili impercettibili, per dirla con Calvino, che ne costituiscono l’essenza unica come: “oggetto di natura e soggetto di cultura, individuo e gruppo, vissuta e sognata, cosa umana per eccellenza” (Claude Levi-Strauss).
L’intelligenza artificiale è tutte queste cose, basta solo cambiare punto di vista.