Marta Cuscunà / LA SEMPLICITÀ INGANNATA
Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne
di e con Marta Cuscunà
disegno luci Claudio “Poldo” Parrino
disegno del suono Alessandro Sdrigotti
tecnica di palco, delle luci e del suono Marco Rogante, Alessandro Sdrigotti
realizzazioni scenografiche Delta Studios; Elisabetta Ferrandino
realizzazione costumi Antonella Guglielmi
una co-produzione Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di Provincia Autonoma di Trento-T-under 30, Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Comitato Provinciale per la promozione dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana di Gorizia, A.N.P.I. Comitato Provinciale di Gorizia, Assessorato alla cultura del Comune di Ronchi dei Legionari, Biblioteca Sandro Pertini di Ronchi dei Legionari, Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Monfalcone, Claudio e Simone del Centro di Aggregazione Giovanile di Monfalcone.
con il sostegno dei partecipanti al progetto di microcredito teatrale Assemblea Teatrale Maranese-Marano Lagunare UD; Federico Toni; Laboratorio Teatrale Re Nudo-Teatri Invisibili; Nottenera.Comunità_Linguaggi_Territorio; Bonawentura/Teatro Miela-Trieste; Spazio Ferramenta; Tracce di Teatro d’Autore; L’Attoscuro Teatro – Montescudo di Rimini.
Liberamente ispirato a Lo spazio del silenzio di Giovanna Paolin, (Ed. Biblioteca dell’Immagine, 1998) e a L’Inferno monacale di Arcangela Tarabotti, a cura di Francesca Medioli (Ed. Rosenberg&Sellier, 1990)
Liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alla vicenda delle Clarisse di Udine, La semplicità ingannata parla del destino collettivo di generazioni di donne e della possibilità di farsi “coro” per cambiarlo. La semplicità ingannata riporta alla luce la voce di un gruppo di giovani che, nel Cinquecento, lottarono contro le convenzioni sociali, rivendicando libertà di pensiero e di critica nei confronti della cultura maschile.
Nel Cinquecento avere una figlia femmina equivaleva ad una perdita economica: agli occhi dei padri era una parte del patrimonio economico della famiglia che andava in fumo al momento del matrimonio. Una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa perché poteva essere sposata con una dote modesta. Una figlia brutta o con qualche difetto fisico necessitava invece di una dote più salata. Per questo i padri di famiglia escogitarono una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata.
Arcangela Tarabotti e le Clarisse del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di resistenza all’utilizzo delle vocazioni religiose a fini economici davvero unica nel suo genere.
Queste donne trasformarono il convento in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. L’Inquisizione cercò con forza di ristabilire un ferreo controllo sulle Clarisse di Udine, ma le monache riuscirono a resistere per anni facendosi beffe del potere maschile e creando una sorprendente micro-società tutta al femminile, in un tempo in cui le donne erano escluse da ogni aspetto politico ed economico della vita.
“Fino a che punto è lecito elaborare i dati senza che questa operazione si trasformi in un tradimento della verità storica? Ho cercato di raccontare alcuni aspetti della vicenda realmente accaduta attraverso analogie che li rendessero più vicini a noi. Concetti come “eresia” o “dote” assumono, nello spettacolo, significati più ampi di quelli letterali, nel tentativo di guardare, oggi, alla “monaca forzata” come simbolo non esclusivo della condizione femminile ma una condizione che ha ancora bisogno di riscatto” Marta Cuscunà
Estratti rassegna stampa
«Un racconto potente e ironico di resistenza femminile: Marta Cuscunà anima con energia e delicatezza la rivoluzione delle Clarisse di Udine.»
Tiziana Montrasio Il Sole 24 ore
La semplicità ingannata è la seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili
durata 80 minuti
📍 Scopri di più www.teatropasolini.it/evento/marta-cuscuna-la-semplicita-ingannata/
📌 info: Teatro Pasolini, piazza Indipendenza 34, Cervignano del Friuli tel. 0431370216
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ufficio abbonamenti: tel. 0431 370216
mar, mer, ven ore 16.00 – 18.00
gio e sab ore 10.00 – 12.00
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Info www.teatropasolini.it - www.cssudine.it/stagione-pasolini
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