PARTY DOZEN Noise/Post Punk/Jazz from Australia
Martedì 8 Luglio
Start ore 22.00
Ingresso 10 euro
Link prevendita: https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=8QAPKPBYNTT3C
Subito dopo la donazione specificare DOZEN
Party Dozen.
Gli australiani Kirsty Tickle (sassofono) e Jonathan Boulet (batteria, percussioni, campionamenti) uniscono le loro forze come duo nel 2017 a Sydney, spinti da un amore viscerale per l’improvvisazione, il noise e l’attitudine punk, diventando famosi in patria per i loro incendiari spettacoli dal vivo, andando in tour e suonando con artisti come Liars, Tropical Fuck Storm e Viagra Boys. L’attitudine DIY (il duo scrive, esegue e registra tutto da solo) ha fatto il resto, portandoli a creare una propria etichetta discografica, la Grupo, e a pubblicare due album tra il 2017 e il 2020 che ne hanno affinato la fase compositiva e l’amalgama tra la modalità più melodica di Kirsty e quella più sperimentale di Jonathan.
Il loro terzo lavoro, "The Real Work", è la definitiva quadratura del cerchio. Un perfetto calderone dove possiamo trovare noise, doom, jazz, hardcore, psichedelia, punk, no-wave. Una furia iconoclasta che parte da un’impalcatura percussiva ma che è capace di svilupparsi in maniera deflagrante, come dimostra l’iniziale “The Iron Boot” che parte con un riff quasi doom prima di essere graffiata a sangue dal sax sotto un ritmo forsennato. La traccia successiva, “Macca The Mutt”, comincia con l’inconfondibile “stile canoro” di Kirsty che urla nel corno del suo sassofono. Ma la sorpresa è dietro l’angolo, e mentre il ritmo si fa sempre più incandescente, ecco arrivare il cameo di un sogghignante Nick Cave a rendere memorabile il tutto con il verso reiterato: “I’ve got a mutt, I’ve got a mutt, I’ve got a mutt called Macca”.
E se ci si chiede se sia davvero una chitarra lo strumento sincopato che accompagna il sax nell’incipit della trascinante “Fruits Of Labour”, la successiva “The Worker” è un tornado che spazza via tutto nei suoi selvaggi cambi di tempo. Il brano è nato come improvvisazione live nella deserta galleria d’arte di Sydney Phoenix Central Park lo scorso anno, a esprimere tutta la frustrazione del duo per non essere andato in tour causa pandemia dopo il suo secondo album.
https://www.youtube.com/watch?v=t4Lb7mk7e9Q?si=mv6vc34bqpZocSWB
Start ore 22.00
Ingresso 10 euro
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Party Dozen.
Gli australiani Kirsty Tickle (sassofono) e Jonathan Boulet (batteria, percussioni, campionamenti) uniscono le loro forze come duo nel 2017 a Sydney, spinti da un amore viscerale per l’improvvisazione, il noise e l’attitudine punk, diventando famosi in patria per i loro incendiari spettacoli dal vivo, andando in tour e suonando con artisti come Liars, Tropical Fuck Storm e Viagra Boys. L’attitudine DIY (il duo scrive, esegue e registra tutto da solo) ha fatto il resto, portandoli a creare una propria etichetta discografica, la Grupo, e a pubblicare due album tra il 2017 e il 2020 che ne hanno affinato la fase compositiva e l’amalgama tra la modalità più melodica di Kirsty e quella più sperimentale di Jonathan.
Il loro terzo lavoro, "The Real Work", è la definitiva quadratura del cerchio. Un perfetto calderone dove possiamo trovare noise, doom, jazz, hardcore, psichedelia, punk, no-wave. Una furia iconoclasta che parte da un’impalcatura percussiva ma che è capace di svilupparsi in maniera deflagrante, come dimostra l’iniziale “The Iron Boot” che parte con un riff quasi doom prima di essere graffiata a sangue dal sax sotto un ritmo forsennato. La traccia successiva, “Macca The Mutt”, comincia con l’inconfondibile “stile canoro” di Kirsty che urla nel corno del suo sassofono. Ma la sorpresa è dietro l’angolo, e mentre il ritmo si fa sempre più incandescente, ecco arrivare il cameo di un sogghignante Nick Cave a rendere memorabile il tutto con il verso reiterato: “I’ve got a mutt, I’ve got a mutt, I’ve got a mutt called Macca”.
E se ci si chiede se sia davvero una chitarra lo strumento sincopato che accompagna il sax nell’incipit della trascinante “Fruits Of Labour”, la successiva “The Worker” è un tornado che spazza via tutto nei suoi selvaggi cambi di tempo. Il brano è nato come improvvisazione live nella deserta galleria d’arte di Sydney Phoenix Central Park lo scorso anno, a esprimere tutta la frustrazione del duo per non essere andato in tour causa pandemia dopo il suo secondo album.
https://www.youtube.com/watch?v=t4Lb7mk7e9Q?si=mv6vc34bqpZocSWB